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Al via il nuovo piano tedesco per rilancia l’eolico onshore

eolico onshore
Credit: MAx Pixel – Creative Commons Zero – CC0

 

Il nuovo Piano della Germania per l’eolico onshore potrebbe intaccare le norme sulla protezione delle specie

(Rinnovabili.it) – Il 2019 si sta rivelando un pessimo anno per l’eolico onshore tedesco. La nuova capacità installata è calata dell’82 per cento nei primi sei mesi, il livello più basso degli due decenni. Il motivo? In buona parte, ostacoli burocratici e opposizione delle comunità locali ai nuovi mega progetti. Ma per un Paese che sta cercando, e non senza difficoltà, di liberarsi dal carbone e dal nucleare, il comparto delle rinnovabili non può rallentare. Per questo motivo, il Governo ha deciso di passare alla azione con un nuovo piano di rilancio del comparto.

 

Il ministro all’Energia Peter Altmaier ha presentato ieri ai suoi colleghi un documento in 18 punti contenente le misure da attuare, la linea temporale e i nomi di chi dovrà applicarle. “Il piano costituisce un passo importante verso l’incremento dell’eolico onshore, per aiutare l’energia rinnovabile a raggiungere una quota del 65 per cento del consumo totale di energia nel 2030”, ha affermato il ministero in un comunicato stampa. Un obiettivo, quello segnato per il 2030, che secondo il documento può essere raggiunto solo con “una maggiore accettazione e certezza del diritto per progetti di energia eolica esistenti e futuri”.

 

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Tra le misure, da completare tra il 2019 e il 2020, appare l’indicazione per gli stati tedeschi di concordare modifiche ai segnali luminosi notturni, che le turbine emettono per segnalare la loro presenza agli aerei, in modo che i residenti non siano più disturbati, e di prevedere a livello nazionale una distanza minima di 1.000 metri  tra aerogeneratori e centri abitati. Si indica, inoltre, che lo sviluppo dei nuovi impianti dovrebbe seguire quello delle reti elettriche e che, nel contesto della riforma delle imposte immobiliari, dovrebbe essere offerta l’opportunità di incrementare le entrate dei Comuni tramite aliquote di prelievo separate più elevate. Il Piano tuttavia, presenta alcuni punti critici da non sottovalutare, primo fra tutti l’ammorbidimento di diverse normative di protezione della fauna selvatica.

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