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Eolico offshore: gli USA vogliono 86 GW entro il 2050

L’amministrazione Obama presenta il piano strategico per lo sviluppo dell'eolico marino a largo delle sue coste: 86 GW di potenza da realizzare e 160mila nuovi posti di lavoro

Eolico offshore: gli USA vogliono 86 GW entro il 2050

 

(Rinnovabili.it) – Il primo impianto eolico offshore del paese ancora non è entrato in funzione e gli Usa sono già pronti a promettere un futuro di energia del vento. Il segretario dell’Energia, Ernest Moniz, e quello degli Interni, Sally Jewell,  hanno pubblicato il 9 settembre l’attesa National Offshore Wind Strategy, piano di sviluppo con cui la Casa Bianca mira a raggiungere – salvo ripensamenti del prossimo presidente – 86 GW di energia eolica marina entro il 2050.

 

Il nuovo programma americano si basa sulla prima strategia comune eolica, pubblicata nel 2011. Da allora, il Dipartimento dell’Energia ha stanziato quasi 200 milioni di dollari per sostenere tre progetti dimostrativi marini all’avanguardia Il punto di partenza è proprio quello fornito dalla nuova centrale di Block Island, a largo della costa di Rhode Island, terminata poche settimane fa: con le sue cinque turbine da 30 MW complessivi, il primo impianto di eolico offshore commerciale degli USA ha aperto ufficialmente le danze confermando la validità delle precedenti sperimentazioni.

 

La strada da percorrere è lunga, ma se gli States riuscissero a rispettare la tabella di marcia, fra trentaquattro anni potrebbe soddisfare grazie al vento che soffia al largo delle coste ben 23 milioni di case. “Questa Amministrazione – ha commentato Jewell – ha effettuato investimenti significativi nel settore delle tecnologie energetiche pulite, sostenendo da sempre un mix diversificato capace di contribuire a soddisfare il nostro piano d’azione per il clima”.

La strategia individua le principali sfide che attendono il settore e più di 30 azioni specifiche che i due dipartimenti dovranno intraprendere nei prossimi cinque anni. Queste azioni rientrano in tre aree strategiche: riduzione dei costi tecnici e dei rischi, processo di regolamentazione prevedibile, trasparente ed efficiente e miglioramento delle condizioni di mercato per gli investimenti nel comparto.
Secondo un’analisi preliminare, la piena attuazione della National Offshore Wind Strategy comporterebbe benefici ambientali e sociali ragguardevoli: garantirebbe 160.000 nuovi posti di lavoro, ridurrebbe il consumo di acqua del settore energetico del 5 per cento, contribuendo a tagliare le emissioni di gas serra del 1,8 per cento.