L'eolico offshore britannico nonostante le rinomate potenzialità potrebbe non svilupparsi adeguatamente nei prossimi anni; lo ha dichiarato lo studio IPPR
A causa delle scarse campagne di informazione solo una piccola parte dei 10 miliardi di sterline messi a disposizione dal governo verranno assegnati alle società interessate ad espandere l’eolico offshore con la conseguenza che numerosi posti di lavoro che potevano essere creati per la realizzazione e la manutenzione degli impianti probabilmente non ci saranno.
Will Straw, direttore associato presso l’IPPR, ha dichiarato: “L’attuale indirizzo politico potrebbe portare ad un risultato negativo per tutto il mondo- un basso volume di energia generata, la bassa occupazione e gli alti costi di questa manovra potrebbero farci fallire la nostra sfida climatica e l’obiettivo posti di lavoro e il nostro riequilibrio dell’economia.”
La notizia arriva ad una settimana appena dall’inaugurazione del parco eolico offshore più grande del mondo il London Array, realizzato alla foce del Tamigi proprio nella consapevolezza che i mari del Regno Unito offrono le condizioni ideali per lo sfruttamento dei venti a fini energetici.