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Eolico offshore nel Sud Italia, il MiTE studia le proposte e prepara gli incentivi

Lo rivela il ministro Roberto Cingolani in un botta e risposta alla Camera. "In fase di programmazioni incentivi per un contingente che va oltre gli obiettivi fissati dal PNIEC al 2030"

Eolico offshore nel Sud Italia
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Da PNRR e DM Fer 2 nuovo impulso all’eolico offshore nel Sud Italia

(Rinnovabili.it) – “Sono in corso di presentazione presso la struttura competente del Ministero molte iniziative relative a sistemi eolici offshore galleggianti e molte di esse interessano le regioni Calabria, Sicilia e Sardegna. Con queste parole il ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha risposto all’interrogazione del deputato Felice Maurizio D’Ettore sul supporto governativo allo sviluppo dei parchi marini. L’attenzione è focalizzata in gran parte sull’eolico offshore nel Sud Italia, “soprattutto in certe aree tirreniche e Canale di Sicilia, dove la mappa dei venti è molto favorevole e i fondali sono particolarmente profondi”, spiega Cingolani, rivelando di star già discutendo nel dettaglio diverse proposte.

D’altra parte l’interesse per la tecnologia è alto. Alla manifestazione d’interesse aperta dal MiTE a giugno 2021 e dedicata alle turbine galleggianti, hanno risposto oltre 60 soggetti. E ciascuno con più di un progetto “per una potenza totale ben superiore a quella contemplata dal PNIEC con obiettivo al 2030″. Ossia oltre i 900 MW stimati per la fine del decennio, stando alla versione del Piano attualmente in vigore. “Ciò – prosegue il ministro – fa pensare che ci sia una disponibilità e un’apertura degli investitori e degli operatori veramente oltre le aspettative, nonostante sia una tecnologia leggermente più costosa di quella standard a pilone”. 

Per supportare lo sviluppo del settore, il governo sta programmando nuovi incentivi, a partire da quelli inseriti nell’atteso decreto ministeriale FER 2. Misure “che destineranno all’eolico offshore un importante contingente che va oltre gli obiettivi fissati dal PNIEC al 2030, perché prendiamo atto della grande proposta che c’è stata”. A ciò si affiancheranno i contributi previsti dal Piano nazionale di Ripresa. La Missione 2 del PNRR, infatti, prevede tra gli investimenti anche 680 milioni di euro destinati allo sviluppo di 200 MW di impianti integrati offshore. Le risorse sono dedicate a progetti che combinino tecnologie ad alto potenziale di sviluppo con tecnologie più sperimentali (come i sistemi che sfruttano il moto ondoso), incluse le turbine galleggianti, mediante la concessione di contributi a fondo perduto. La realizzazione di questi interventi, consentirebbe di produrre circa 490 GWh l’anno.

 “Attesa la premialità nell’aggiudicazione dei fondi PNRR per le regioni del Mezzogiorno con il concorso di tutti i portatori di interessi coinvolti nell’implementazione delle progettualità, nonché delle amministrazioni competenti, questa tipologia di impianti rappresenta un sicuro strumento volto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e al rilancio della competitività del Paese”.