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Biden dà l’ok al primo parco eolico offshore degli Stati Uniti

Eolico offshore: arriva l’ok per il primo parco degli Stati Uniti
Foto di Jose Antonio Alba da Pixabay

L’eolico offshore torna al centro della transizione energetica americana

(Rinnovabili.it) – Tutto pronto per il primo parco eolico offshore su scala commerciale degli Stati Uniti. Dopo una fase turbolenta con l’amministrazione Trump, che aveva creato intoppi per rallentare l’opera, adesso il neo presidente Biden ha deciso di accelerare. E ha dato ordine agli uffici del dipartimento dell’Interno di velocizzare le pratiche.

Così, l’8 marzo il dipartimento ha comunicato di aver completato la revisione dell’impatto ambientale del progetto. Era l’ultimo grande scoglio prima dell’avvio dei lavori vero e proprio. “Questo è il giorno in cui l’industria dell’eolico offshore degli Stati Uniti attendeva con ansia da anni”, commenta Liz Burdock del gruppo no profit Business Network for Offshore Wind. L’annuncio infatti dà “il via libera alle normative di cui il settore ha bisogno per attrarre investimenti e portare avanti i progetti”.

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Il progetto, rinominato Vineyard Wind, sorgerà a 12 miglia nautiche dalla costa nord-orientale degli Stati Uniti, in Massachusetts. Non è realmente il primo in assoluto. Altri due piccoli progetti offshore sono stati realizzati al largo delle coste di Rhode Island e Virginia, ma rispettivamente hanno una capacità installata di 30 MW e 12 MW: una frazione delle dimensioni del progetto Vineyard Wind, che invece arriva a 800 MW.

Manca soltanto il via libera finale da parte dell’amministrazione Biden, che dovrebbe arrivare nel giro di pochi mesi, entro la primavera. Vineyard Wind è una joint venture tra Avangrid Renewables e Copenhagen Infrastructure Partners. I vertici dell’azienda hanno dichiarato che si aspetta che il progetto raggiunga il suo financial close nella seconda metà di quest’anno e inizi a fornire elettricità al Massachusetts nel 2023.

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Gli Stati Uniti avevano aperto la porta all’eolico offshore nel 2012. Le aree designate erano quelle dell’Outer Continental Shelf, comprese le zone al largo delle coste della Virginia, Maryland, Delaware e New Jersey. Ala fine dello stesso anno, il dipartimento dell’Energia americano (DoE) aveva pubblicato due rapporti in cui stimava il potenziale dell’eolico offshore nazionale in 4000 GW, per un volume d’affari superiore ai 70 miliardi di dollari in investimenti in 20 anni e la mobilitazione di oltre 200mila lavoratori.

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