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Accordo a otto: l’eolico offshore nel Mar Baltico toccherà i 20 GW

I Capi di Governo e i Ministri dell'Energia di otto paesi baltici hanno concordato di aumentare di sette volte la capacità eolica marina entro il 2030, iniziando a programmare anche un target 2040

eolico offshore nel mar baltico
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 Firmata la  “Dichiarazione di Marienborg” per aumentare l’eolico offshore nel Mar Baltico

(Rinnovabili.it) – L’eolico offshore nel Mar Baltico si prepara ad una salto di qualità. Entro la fine di questo decennio la capacità installata dovrebbe raggiungere quasi 20 GW, moltiplicando per sette la potenza attualmente sviluppata in quelle acque. Questa perlomeno è la promessa che otto Paesi baltici hanno presentato ieri durante il vertice regionale. Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia hanno, infatti, siglato un nuovo impegno, frutto della Baltic Sea Offshore Wind Declaration lanciata nel 2020. Un patto per incrementare i volumi offshore, cooperando più strettamente fra loro.

La regione possiede un enorme potenziale eolico marino ma ad oggi conta appena 2,8 GW di impianti a completo appannaggio di Germania e Danimarca. Tuttavia transizione ecologica e crisi energetica stanno alimentando rapidamente nuovi obiettivi verdi. La “Dichiarazione di Marienborg” (pdf) – questo il nome del nuovo impegno  – fissa “ambizioni combinate” per l’eolico offshore nel Mar Baltico di “almeno 19,6 GW entro 2030”, riconoscendo un potenziale sfruttabile totale di 93 GW. “Perseguiremo processi di autorizzazione più rapidi e ci adopereremo per una coesistenza equilibrata di esigenze economiche ed ecologiche”, si legge nel testo.

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Il documento riportata anche la volontà di studiare nuovi progetti di energia rinnovabile transfrontalieri e le diverse esigenze infrastrutturali dei paesi firmatari. Ma non si parla solo di energia pulita. “Accettiamo di collaborare a un aumento del carburante importato via mare, compreso il gas naturale liquefatto (GNL) e il biogas liquefatto (LBG), attraverso la piattaforma energetica dell’UE; garantendo che le infrastrutture commerciali del Baltico, come i porti e i terminali di GNL, consentano il necessario coordinamento di fronte al crescente commercio marittimo” nella regione.

 Intervenendo al vertice la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Stiamo mettendo a disposizione 5,6 miliardi di euro da NextGenerationEU per la diffusione dell’eolico offshore e onshore in Europa. Incoraggio gli Stati membri a collaborare nell’utilizzo di questi fondi. I progetti transfrontalieri sono così importanti. Vogliamo dare la priorità ai progetti ibridi, che collegano i parchi eolici offshore a più di uno Stato membro. Poiché i progetti ibridi faranno risparmiare spazio e denaro: possono tagliare fino al 10% dei costi dei progetti”.

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 A maggio di quest’anno, Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Belgio hanno annunciato un accordo simile per aumentare di dieci volte la capacità eolica del Mare del Nord e raggiungere i 150 GW entro il 2050.