(Rinnovabili.it) – Negli Stati Uniti l’eolico offshore offre più di 4000 GW, potenziale energetico che potrebbe essere largamente sfruttato per l’approvvigionamento domestico. Mentre il paese, grazie alla recente approvazione di 7 progetti eolici offshore, si prepara ad entrare nel mercato mondiale dell’offshore, il Dipartimento statunitense dell’Energia ha chiarito il panorama diffondendo due diversi rapporti che mettono in evidenza lo stato delle cose.
L’industria fuori costa degli States potrebbe muovere un volume d’affari superiore ai 70 miliardi di dollari in investimenti entro il 2030 supportando oltre 200mila lavoratori suddivisi tra fasi di fabbricazione, di posizionamento e funzionamento degli impianti.
I documenti, Offshore Wind Market and Economic Analysis e U.S. Offshore Wind Manufacturing and Supply Chain Development offrono una valutazione approfondita del potenziale energetico ed economico della nascente industria con lo scopo anche di aiutare il settore ad espandersi ulteriormente.
Visto il successo dell’eolico onshore gli States, che per il momento sono indietro nel campo dell’offshore potranno però, rivelano i due documenti, recuperare in fretta vista l’esperienza nello sfruttamento dell’eolico di terra.
Per dare maggiore spinta al comparto e fiducia agli investitori il Governo sta sostenendo lo sviluppo di 50 progetti eolici, di cui 7 offshore, al fine di ridurre l’impatto inquinante della produzione di energia e aumentare la quota di elettricità a disposizione degli americani.
Al momento l’eolico fuori costa conta nel mondo 4 GW di potenza istallata. Il maggior numero di impianti si trova nel nord ovest dell’Europa mentre la Cina continua a guadagnare terreno con, al momento, 200 MW di capacità.
Negli States invece sono in divenire, anche se a diverse fasi di sviluppo, 33 progetti. Di questi nove hanno raggiunto la fase avanzata di sviluppo per un totale di circa 3,4 GW.