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Eolico offshore italiano 2022, Terna rilascia soluzioni di connessione per 95 GW

Circa l’80% delle richieste presentate per gli impianti eolici marini è localizzato nel Sud Italia e nelle isole maggiori. Sardegna prima della lista con circa 24 GW

Eolico offshore italiano 2022
Credits: Foto di Dennis Schroeder / NREL (CC BY-NC-ND 2.0)

 Eolico e fotovoltaico, le richieste di connessione 2022 raggiungono i 300 GW

(Rinnovabili.it) – Si tratta solo del primo passo di una lunga trafila di operazioni ma se si guarda alle richieste di connessione alla rete, appare chiaro come l’eolico offshore italiano stia prendendo la rincorsa. Le domande presentate nel 2022 mostrano, infatti, un netto distacco dal dato 2021, segno di un interesse forte e crescente. Parliamo di 95 GW di nuovi progetti in mare per i quali è stata avviata la procedura, valore del 200% superiore a quello dello scorso anno. A riferirlo è ovviamente Terna, l’operatore che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale. Parlando nel corso del workshop “‘”Evoluzione rinnovabili – Offshore 2022”, tenutosi il 22 novembre a Roma, la società ha snocciolato alcuni dati essenziali sul futuro delle rinnovabili nostrane e dell’eolico offshore italiano in primis.

Nel complesso quest’anno sono state presentate a Terna richieste di connessione alla rete per circa 300 GW di nuova potenza rinnovabile. Di questi 300, un centinaio appartengono alla sola categoria fotovoltaica, mentre il resto è da riferire a progetti eolici a terra e in mare. Facile capire che se tutti completassero l’iter burocratico, ottenendo quindi le autorizzazioni, la soluzione tecnica minima di dettaglio e completando i lavori, si otterrebbe una capacità elettrica 4 volte superiore a quella necessaria per l’Italia a raggiungere i suoi target verdi 2030. Gli obiettivi in questione (70 GW di rinnovabili) sono in realtà in fase di riscrittura per aumentarne l’ambizione, ma qualsiasi ritocco al rialzo sarebbe già coperto da tutti i progetti presentati nel 2022.

“Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è quanto mai necessario per la transizione energetica ed è fondamentale imprimere una decisa accelerazione se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e migliorare la competitività del nostro Paese”, ha dichiarato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna. “Bisogna però agire in maniera coordinata anche sulla diffusione dei sistemi di accumulo e, soprattutto, sugli investimenti nelle infrastrutture di rete, che rappresentano il fattore abilitante per un futuro veramente sostenibile e più pulito”.

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Boom di richieste per l’eolico offshore italiano

In questo contesto l’eolico offshore italiano avrebbe un ruolo importante. La prima wind farm nazionale e le nuove soluzioni galleggianti hanno risvegliato l’appetito del settore.

Secondo quanto riportato dall’operatore di rete, al 31 ottobre 2022, le richieste di connessione relative all’eolico offshore hanno raggiunto una potenza pari a circa 95 GW. Circa l’80% delle domande è legato a progetti pianificati nelle regioni del Sud Italia e nelle isole maggiori. In particolare, si rilevano circa 24 GW in Sardegna, 19 GW in Sicilia e 4 GW in Calabria.

Dopo un’attenta fase di valutazione – aggiunge Del Pizzo – nei mesi scorsi Terna ha provveduto a rilasciare la soluzione di connessione a circa 22 GW di nuove iniziative di eolico offshore che hanno fatto richiesta di allaccio alla nostra rete di alta e altissima tensione, formulando una soluzione tecnica minima generale di connessione condivisa con tutti i soggetti proponenti. Entro la fine dell’anno, grazie alla stretta sinergia con il MASE e l’ARERA, avremo rilasciato anche i rimanenti 73 GW, per un totale di 95 GW”.

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