(Rinnovabili.it) – Non cala l’appeal degli europei per l’eolico offshore. Gli investimenti nel comparto sono più che raddoppiati nel lasso di tempo tra il 2014 e il 2015, raggiungendo cifre record sia per numero di impianti collegati alla rete che per i finanziamenti totali (oltre 13 miliardi di euro). Nell’anno lasciatoci alle spalle, le acque comunitarie hanno ospitato oltre 3 GW di nuova capacità eolica marina, con in cantiere altri dieci nuovi progetti – per una potenza cumulata di altri 3 GW – già approvati finanziariamente.
A fornire i dati è oggi l’EWEA, l’associazione che rappresenta i produttori europei di energia dal vento. Spiega Giles Dickson, CEO della European Wind Energy Association: “E’ bello vedere l’elevato livello di investimenti nell’eolico offshore in Europa nel 2015. I 3 GW di nuova capacità sono incoraggianti”. Ma nonostante gli indubbi record di produzione eolica che nel 2015 hanno caratterizzato Danimarca e Scozia, la vera regina degli investimenti nell’energia del vento marino risulta essere la Germania: Berlino ha, almeno per lo scorso anno, spodestato la Gran Bretagna, oggi alle prese con pesanti tagli al sistema di incentivazione delle rinnovabili.
I dati 2015 dell’eolico offshore
Mentre il Regno Unito ha collegato alla rete 556 MW di eolico offshore, la nazione teutonica ha portato a casa 2,3 GW di nuova capacità. Sul podio 2015 finiscono anche i Paesi Bassi, medaglia di bronzo con 180 MW di nuova potenza allacciata alla rete. Ma se il conto si fa sulla capacità cumulata nelle acque nazionali, non c’è gara: il Regno Unito rimane saldamente ancorato al numero uno, con i 5 GW totali.
A seguire la Germania con 3,3 GW e la Danimarca con 1,3 GW. Completano la classifica Belgio (712,2 MW), Olanda (426,5 MW), Svezia (201,7 MW), Finlandia (26 MW), Irlanda (25,2 MW), Spagna (5 MW), Norvegia (2 MW) Portogallo (2 MW).
Con una capacità installata in grado di produrre circa 40,6 TWh in un anno con condizioni “normali” di vento, secondo la EWEA c’è abbastanza energia per coprire l’1,5% del consumo totale europeo di elettricità.
Con un incremento netto di 754 turbine eoliche completamente connesse alla rete nel 2015, la dimensione media degli aerogeneratori è salita da 3.7 MW a 4.2 MW in poco meno di un anno, e la speranza dichiarata dei produttori è riuscire a sviluppare modelli di turbine eoliche sempre maggiori. Le previsioni per il futuro? Secondo Dickson, la nuova capacità istallata in Europa subirà un calo durante questo 2016 per crescere più lentamente negli anni successivi e arrivare al 2020 con 20 GW di eolico offshore. Ma aggiunge il CEO, la vera domanda è “che cosa accadrà dopo il 2020?”. “L’industria – aggiunge il numero uno dell’EWEA – sta facendo progressi reali, riducendo i costi, ma abbiamo bisogno che i governi ci diano una visione chiara dei volumi che prevedono a lungo termine e un quadro normativo che guidi gli investimenti necessari”.