Rinnovabili e petrolieri, interessi in comune
(Rinnovabili.it) – L’eolico offshore galleggiante continua a tentare le grandi compagnie fossili. Dopo i progetti europei supportati da nomi quali Shell, Total ed Equinor (ex Statoil), l’energia del vento solletica gli appetiti oltre oceano. Chevron, il primo operatore petrolifero statunitense, ha annunciato infatti di voler investire nelle turbine galleggianti come parte della propria strategia di transizione energetica a lungo termine.
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Un trend, quello degli investimenti verdi, che si va progressivamente consolidando nel comparto. Basti pensare che ad oggi quasi tutte le sei “super major” – BP, Shell, Chevron, Total, Eni ed Exxon – hanno pompato miliardi di dollari nell’energia pulita, nonostante gli esperti considerino tali progressi ancora troppo lenti. Ma che si tratti di timidi approcci tinti di greenwashing o vere e proprie strategie di diversificazione per accompagnare la transizione ecologica (ed evitare ingenti perdite economiche), la tendenza esiste. E l’eolico offshore galleggiante rappresenta uno dei settori più attraenti.
In questo contesto, la big oil americana, tramite il suo braccio innovativo Chevron Technology Ventures (CVT), è pronta a investire 100 milioni di dollari nella tecnologia flottante. Nel dettaglio la compagnia petrolifera collaborerà con il gruppo industriale norvegese Moreld Ocean Wind (MOW) per prototipare un nuovo design dello sviluppatore Ocergy, da installare nell’Atlantico entro il 2025.
“Siamo lieti di questa partnership in quanto ci consentirà di promuovere e commercializzare tecnologie innovative”, ha affermato Dominique Roddier, CEO di Ocergy. “Siamo entusiasti di aver guadagnato l’investimento di Chevron e non vediamo l’ora di mettere a frutto potenziali opportunità della loro guida e esperienza nell’esecuzione di alcuni dei progetti offshore più complessi al mondo”.
L’investimento è realizzato tramite il Future Energy Fund di CTV che identifica le soluzioni tecnologiche necessarie per la transizione energetica, tra cui la decarbonizzazione industriale, la mobilità emergente e il decentramento energetico.
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“L’energia eolica offshore sta attraversando un periodo di rapida innovazione nel tentativo di fornire energia a basse emissioni di carbonio su larga scala”, ha affermato Barbara Burger, presidente della Technology Ventures di Chevron. “Ocergy ha sviluppato una tecnologia che potrebbe essere parte della soluzione per consentire un’energia più accessibile, affidabile e sempre più pulita in un ambiente marino”.