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Eolico offshore: la Francia prepara il bando 2015

Parigi annuncia nuovi bandi di gara, ma l’agenda progettuale accumula ritardi e le società francesi del comparto navigano in cattive acque

Eolico offshore: la Francia prepara il bando 2015

 

(Rinnovabili.it) – La Francia continua a investire nello sviluppo dell’eolico offshore. Decisa ingranare la marcia sulla sua svolta verde, la nazione fa sapere oggi attraverso il ministero dell’energia e dell’ambiente d’essere pronta a lanciare una terza gara d’appalto per gli impianti eolici marini, nel 2015. Per ora il dicastero non ha rivelato nessun dettaglio sulla capacità in ballo nel nuovo bando, limitandosi a esplicitare che la selezione delle proposte sarà imperniata sul “dialogo competitivo”. La mossa segue di quasi due anni la prima gara per il comparto. Nel 2012, infatti erano stati assegnati i primi 2 GW e un investimento di 7 miliardi di euro per la realizzazione di quattro parchi marini, con il dichiarato obiettivo da parte del Governo di arrivare ad una capacità offshore di 6 GW entro il 2020. Ma l’agenda progettuale sta accumulando qualche ritardo, dal momento che le prime turbine non saranno allacciate alla rete prima del 2019- 2020.

 

Inoltre il nascente comparto dell’eolico offshore sta già affrontando dei problemi non indifferenti. Sono in molti a considerare infatti il prezzo di produzione dell’energia elettrica attraverso le fattorie marine troppo alto (200 euro per megawattora, MWh per i primi due contratti firmati con Parigi); a questo si devono aggiungere le alterne vicende delle principali società francesi del comparto: Alstom e Areva. La prima, dopo aver vinto l’assegnazione di tre progetti con la gara del 2012, è stata costretta a cedere le proprie attività energetiche al colosso Usa General Electric, che non ha mai nascosto la sua mancanza di interesse per l’eolico offshore. Discorso non troppo dissimile per Areva, che opera già tempo nei parchi eolici nel Mare del Nord al largo della costa tedesca. La competenza tecnologica c’è tutta, peccato che il gruppo si trovi in una situazione finanziaria estremamente difficile. E il futuro delle rinnovabili è di nuovo in gioco.