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Eolico offshore 2014, la crescita si è stabilizzata

Dopo le performance da record del 2013, l'industria europea dell'eolico marino rallenta. Lo scorso anno sono stati connessi alla rete nuovi 84 MW

Eolico offshore 2014, la crescita si è stabilizzata

 

(Rinnovabili.it) – L’industria dell’eolico offshore ha fatto grandi progressi in Europa, segnando nello scorso decennio record su record. Però anche per questo settore è arrivato il momento di rallentare la corsa e stabilizzare i trend di crescita. A confermare il nuovo e più pacato andamento è il rapporto “The European offshore wind industry – key trends and statistics 2014”, pubblicato oggi dall’EWEA. Il documento riassume le performance 2014 dell’energia del vento nelle acque comunitarie e ci svela come, lo scorso anno, siano state allacciate alla rete 408 nuove turbine off-shore, per un totale di 1.483 MW di nuova potenza. L’attuale capacità totale installata in Europa è così pari a 8,045 MW, distribuiti nelle 74 wind farm marine in ben undici paesi dell’Unione. Si tratta a conti fatti di una stabilizzazione rispetto alle cifre record raggiunte nel 2013, così spiegata da Justin Wilkes, vice direttore generale dell’associazione: “Non è sorprendente assistere ad un livellamento degli impianti. Il settore è cresciuto in maniera esponenziale nella prima parte di questo decennio e questa è una naturale stabilizzazione di tale progresso. L’eolico offshore avrà una parte monumentale da svolgere nel programma di sicurezza energetica dell’UE, ma è solo la volontà politica che aiuterà l’Europa sbloccare il suo potenziale marino”.

 

Oltre la metà di tutti i nuovi impianti istallati nel 2014 sono merito del Regno Unito (54,8%). Al secondo posto della classifica appare la Germania (35,7%) e al terzo il Belgio (9,5%). Tuttavia, gli autori del rapporto prevedono che per quest’anno sia la nazione teutonica a riconquistare il primo posto sul podio dell’energia del vento in mare aperto. “La Germania  – ha proseguito Wilkes – è pronta ad invertire il trend di quest’anno. Il Regno Unito ha una capacità installata in mare aperto maggiore rispetto a tutto il resto del mondo messo insieme, ma ora anche altri paesi dell’Unione Europea si stanno dimostrando interessati ad investire seriamente nel settore”.