(Rinnovabili.it) – Più di una volta la Regione Sardegna aveva ribadito il suo no all’eolico off-shore. “Lo sfruttamento dell’energia eolica deve essere gestito direttamente dalla Sardegna e sottratto dalle mani degli speculatori che mirano soltanto al loro arricchimento”, aveva commentato qualche anno fa il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, incaricando l’Ufficio legale di notificare alla Capitaneria di porto la netta opposizione al rilascio di qualsiasi autorizzazione. Uno deciso dunque che si è scontrato oggi però contro i criteri adottati dallo Stato.
Le norme che fino a ieri bloccavano la realizzazione o ampliamento delle wind farm marine oltre la fascia dei 300 metri dalla costa se ricadenti in aree di pregio paesaggistico, sono state dichiarate illegittime dalla Consulta. L’assemblea ha infatti accolto il ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio l’art. 8 della legge regionale 17 dicembre 2012 n.25. Secondo la Corte – riporta l’agenzia di stampa AGI – la legge in questione riportava la legge regionale non si limiterebbe a individuare “i siti non idonei” alla installazione degli impianti ma individuerebbe in tutto il territorio regionale quelli idonei “ponendosi in contrasto con le nome statali”. In altre parole nel provvedimento normativo della Sardegna vi sarebbero delle sovra-competenze regionali andate a sovrapporsi a quelle del Governo centrale in merito alla localizzazione dei siti non idonei all’installazione degli impianti.