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Per la neutralità climatica, sull’eolico dobbiamo andare 3 volte più veloci

Eolico: per la neutralità climatica servono 280 GW l’anno
Foto di Franz Bachinger da Pixabay

Nel 2020, installati 93 GW di eolico

(Rinnovabili.it) – I record registrati dall’eolico nel 2020 non bastano. Anche se continuassimo ad espandere l’energia dal vento con i ritmi dell’anno scorso, mancheremmo lo stesso l’appuntamento con la neutralità climatica entro il 2050. L’ultimo rapporto del Global Wind Energy Council (GWEC) avverte di non riposare sugli allori.

Nel 2020 l’industria eolica globale ha aumentato la capacità installata di 93 GW, un record assoluto. Ed è anche un balzo considerevole rispetto all’anno prima: +53% sul 2019. La capacità installata totale, a livello globale, ha sfiorato così i 750 GW. Abbastanza per evitare più di 1 miliardo di tonnellate di emissioni di CO2, tante quante ne produce in un anno l’intera America Latina.

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Tuttavia, a livello globale “bisogna installare un minimo di 180 GW di nuova energia eolica ogni anno per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici, il che significa che l’industria e i responsabili politici devono agire rapidamente per accelerare l’implementazione”, scrive il GWEC. Questo ritmo basterebbe comunque soltanto per rispettare la soglia più alta di riscaldamento globale decisa con l’accordo di Parigi sul clima, +2°C rispetto ai livelli preindustriali.

Serve invece una marcia in più per non arrivare tardi all’appuntamento con la neutralità climatica a metà secolo. In quest’ottica, l’aumento di capacità installata annua dev’essere almeno di 280 GW. “Le nostre attuali previsioni di mercato mostrano che nei prossimi cinque anni verranno installati 469 GW di nuova capacità eolica”, ha affermato Ben Backwell, amministratore delegato di GWEC. “Siamo attualmente sulla buona strada per essere inferiori di 86 GW in media ogni anno. Per ogni anno che manchiamo l’obiettivo, la montagna da scalare diventa più alta”.

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Il rapporto dà qualche consiglio alla politica per dare la scossa giusta. Essenziale è adottare un vero approccio di “emergenza climatica”. Nel concreto, bisognerebbe snellire la burocrazia e riformare le strutture amministrative che interessano l’eolico. Ovviamente, bisogna aumentare gli investimenti. Ma anche rinnovare i mercati dell’energia per garantire che rappresentino i veri costi sociali dell’inquinamento dei combustibili fossili e facilitare una rapida transizione verso un sistema basato sulle energie rinnovabili”.

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