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Eolico, la Consulta boccia la legge sarda

Per la Corte Costituzionale la disciplina regionale sulla dislocazione di impianti eolici non è in linea con le norme statali

La Corte Costituzionale lo scorso ottobre ha bocciato la disciplina sarda poiché non in linea con le norme statali che regolano la dislocazione di impianti alimentati da energia eolica.

L’ art. 18 della Legge Regionale 29 maggio 2007 n. 2 si basava sul concetto di “aree e siti idonei” per l’installazione di siti eolici, diametralmente opposto a quello di “aree e siti non idonei” indicato dal D.lgs 387/2003.

Per la Consulta, la Regione deve indicare i siti e le aree sottoposte a vincoli che impediscano l’installazione di aerogeneratori, mentre è stato fatto il contrario con l’individuazione di aree idonee corrispondenti soltanto a superfici industriali o compromesse.

La Sardegna si è adeguata alla sentenza della Corte Costituzionale, con una delibera approvata il 12 novembre. La Giunta Sarda ha modificato le precedenti linee guida contenute nella delibera 3/17 del 19 gennaio 2009, eliminando in particolare il paragrafo 3 che individua le aree idonee all’installazione degli impianti.

 

La nuova Delibera – “Linee guida per la installazione degli impianti eolici nel territorio regionale di cui alla Delib.G.R. n. 3/17 del 16.1.2009 e s.m.i. Conseguenze della Sentenza della Corte Costituzionale n. 224/2012. Indirizzi ai fini dell’attuazione dell’art.4 comma 3 del D.Lgs. n. 28/2011” fornisce inoltre indicazioni per gli impianti eolici circa i parametri per definire la cumulabilità degli impatti ai fini delle procedure di impatto ambientale, in attuazione dell’art.4 comma 3 del D.lgs 2008/2011.

“L’ANEV accoglie con favore l’emanazione della nuova delibera” spiega Simone Togni, Presidente dell’ANEV “Il nostro Paese ha bisogno di regole certe, di iter burocratici più snelli e soprattutto che le Regioni si adeguino alle Linee Guida Nazionali, cogliendo tutti quelli che sono i benefici che la fonte eolica comporta.”