Il requisito “km 0” inserito all’interno del feed-in-tariff provinciale va contro le norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio
(Rinnovabili.it) – La provincia canadese dell’Ontario dovrà rivedere gli aspetti tecnici del proprio regime di sostegno all’energia eolica. Il requisito in base al quale almeno il 50% dei beni e servizi necessari per le centrali eoliche debbano essere di provenienza locale per accedere agli incentivi è stato ritenuto dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) “illegale”.
La sentenza, arrivata dopo la decisione nel 2010 di Giappone e Unione Europea di presentare ricorso, sconcerta alcuni e trova l’approvazione di altri. Per Erich Pica, presidente di Friends of Earth, si tratta di un provvedimento da condannare. “La cosa più inquietante circa la decisione dell’OMC è che non è un caso isolato ma parte di una tendenza allarmante perseguita nelle controversie commerciali internazionali, che comportano rischi significativi per gli sforzi globali di limitare il cambiamento climatico”, ha spiegato Pica in una nota stampa. “I tribunali commerciali stanno diventando il forum de facto per la risoluzione delle controversie internazionali sulla politica climatica… invece abbiamo bisogno di sostenere la costruzione di un’economia verde basata sulla scienza del clima”.
Di tutt’altro pare l’EWEA, che attraverso il suo Policy Director Justin Wilkes, fa saper che di aver accolto con favore quello che a tutti gli effetti sembra essere un messaggio chiaro nei confronti di altri governi con simili restrizione tariffarie – è il caso di Brasile, Sud Africa, Turchia, Ucraina, Croazia. “La Commissione europea – spiega Wilkes – deve utilizzare l’impulso fornito da questa sentenza per avviare discussioni su un futuro internazionale accordo di libero scambio sulle energie rinnovabili, contro le barriere sia tariffarie che non, assicurando la parità di condizioni per i prodotti e servizi eolici”.