(Rinnovabili.it) – L’aerogeneratore flottante più potente mai istallato sarà pure del Giappone, ma il parco eolico galleggiante più grande al mondo avrà un accento decisamente british. La Scozia ha, infatti, dato il via libera proprio in questi giorni ad Hywind, progetto che porterà la realizzazione al largo della costa di Peterhead di una wind farm da record. La licenza marina concessa alla norvegese Statoil, la società che si occuperà dei lavori di realizzazione, permetterà di istallare ad una distanza di 25 km dalla costa scozzese, cinque turbine di eolico galleggiante, in grado di soddisfare le esigenze di quasi 20mila famiglie britanniche.
Come funziona l’eolico galleggiante
Come il nome lascia facilmente intuire, questo tipo di aerogeneratori non hanno fondamenta vere e proprie, ma sono montati su di una chiatte galleggianti, a loro volta ancorate al fondale marino attraverso delle funi. Nel dettaglio la turbina Hywind usata per il progetto scozzese possiede un galleggiante in acciaio riempito con una zavorra, che si estende per 100 metri sotto la superficie ed è fissato al fondo del mare mediante tre cavi di ancoraggio. Nata dalla collaborazione tra Siemens e StatoilHydro, l’unità è stata appositamente pensata può essere installata in acque con una profondità dai 120 ai 700 metri, valori difficilmente raggiungibile dai razionali parchi eolici offshore che già a a profondità superiori a 30-50 metri risultano essere molto costosi.
Un rapporto della Carbon Trust sostiene che la tecnologia dell’eolico galleggiante sia in grado di svolgere un ruolo cruciale nell’ulteriore diminuzione dei costi dell’energia del vento, soprattutto per i progetti in mare aperto: questi aerogeneratori sarebbero in grado di ridurre il costo livellato LCOE sotto i 131 dollari per MWh.
Semaforo verde per il progetto scozzese da record
Il progetto di eolico galleggiante della Scozia vedrà cinque turbine da 6MW di potenza totali per una capacità produttiva di 135 GWh di energia elettrica l’anno – un quantitativo sufficiente per alimentare 19.900 case del Regno Unito.
“L’obiettivo di Statoil con lo sviluppo di questo parco pilota – spiega Irene Rummelhoff, vice presidente esecutivo per le nuove soluzioni energetiche della azienda – è quello di dimostrare una soluzione galleggiante commerciale su scala utility, in grado di aumentare ulteriormente le potenzialità del mercato globale”. La costruzione potrebbe iniziare già il prossimo anno, con il taglio del nastro previsto per il 2017.