Avviso pubblico sulla produzione di energia elettrica mediante eolico galleggiante
(Rinnovabili.it) – Quando si parla di energia eolica offshore, l’Italia resta in silenzio. I pochi progetti presentati finora sono pressoché fermi in un labirinto di autorizzazioni e permessi. Eppure il settore è una delle leve del Piano nazionale energia e clima (PNIEC 2030). Nell’attuale versione, il documento governativo, prevede la realizzazione di almeno di 900 MW di wind farm nelle acque mediterranee. E il valore potrebbe essere rivisto al rialzo, con il nuovo aggiornamento dei target imposto dal Green Deal europeo.
In questo campo la migliore chance di sviluppo italiana si chiama eolico galleggiante: impianti realizzati su basi flottante, che non richiedono pertanto fondamenta fisse e meglio si adattano ai profondi fondali del Mediterraneo. La tecnologie esiste e offre diverse vantaggi, ma quanto è realmente pronto il mercato nazionale a renderla operativa? Per rispondere a questa domanda, il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha lanciato in questi giorni una manifestazione d’interesse, rivolta a tutti i soggetti imprenditoriali in grado di proporre progetti di eolico galleggiante. “Come è noto il Governo italiano è impegnato al raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili stabiliti in ambito internazionale ed euro-unitario”, scrive il Ministero. “In tale quadro, anche in considerazione della situazione orografica e di utilizzo del territorio italiano, un importante ruolo potrà essere assunto dagli impianti di sfruttamento dell’energia eolica collocati in mare mediante l’utilizzo di piattaforme galleggianti”.
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L’avviso esplorativo raccoglierà per i prossimi 17 giorni le proposte delle imprese interessate. Quindi istituirà tavoli di condivisione tecnica e di supporto tecnicoamministrativo per la valutazione, approvazione e realizzazione di ciascun singolo progetto. Contestualmente il Mite saggerà l’interesse dei soggetti, interessati a conoscere e valutare i profili ambientali e produttivi riferiti degli impianti, a prender parte agli stessi tavoli.
“Sarà cura del Ministero proporre la composizione di ciascun tavolo di lavoro e organizzare il relativo funzionamento […] avendo quali parametri principali di riferimento la minimizzazione degli impatti ambientali, la celerità della realizzazione e il dimensionamento ottimale di ciascun progetto sotto il profilo della produzione energetica”. Con la possibilità di estendere l’attività di supporto anche agli adempimenti di carattere tecnico e amministrativo connessi. Qui tutte le informazioni.