(Rinnovabili.it) – Anche le comunità indigene della foresta pluviale in Brasile si convertono alle energie alternative. In particolare il popolo dei Makuxi, che conta circa 19.000 persone dislocate in 40 villaggi nello Stato settentrionale del Roraima, sta studiando lo straordinario potenziale eolico della zona per sostituire i vecchi generatori diesel con fonti di energia rinnovabili.
In realtà il governo brasiliano, essendo la rete elettrica più vicina a circa 300 chilometri di distanza, ha in programma di costruire nella regione una serie di dighe per lo sviluppo dell’energia idroelettrica. Ma i Makuxi hanno escogitato una soluzione più sostenibile, in grado di sfruttare il forte vento presente nella riserva, che registra una velocità fino a 11 metri al secondo.
Per calcolare il potenziale eolico della riserva, la stessa comunità indigena ha installato nel mese di febbraio tre torri in grado di misurare l’intensità dei venti durante tutto il periodo dell’anno. Il progetto, che prevede anche una mappatura dei bisogni energetici di ogni singola famiglia della comunità, è il risultato di una partnership tra il Consiglio Indigeno di Roraima (CIR), l’Istituto socio-ambientale (ISA, una delle più grandi ONG del Brasile) e l’Università Federale di Maranhão (UFMA).
I ricercatori, che stanno girando tra i villaggi armati di attrezzature GPS e questionari, sperano che la futura energia eolica possa essere sufficiente non solo a soddisfare il consumo interno della comunità, ma anche lo sviluppo delle attività agricole all’interno della riserva.
Una volta pronti i risultati dello studio sulle potenzialità eoliche della comunità, i Makuxi sperano di convincere il governo brasiliano del fatto che sfruttare la potenza del vento sia una soluzione più sostenibile dell’idroelettrico, che secondo recenti studi sembra produrre una quantità non trascurabile di emissioni di carbonio.