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Eolico, tra falsi miti e fatti concreti

Si è svolto oggi a Roma il Convegno Anev "Eolico: come raggiungere gli obiettivi europei al 2030 tra falsi miti e fatti concreti”

eolico

 

(Rinnovabili.it) – “Il futuro energetico dell’Europa e del nostro Paese non potrà che scommettere sul settore delle rinnovabili, che ha già creato in Europa oltre 1,2 milioni di posti di lavoro che potrebbero aumentare fino a 2,9 milioni nel 2020”. Così Chiara Braga Responsabile Ambiente del PD ha aperto i lavori del convegno AnevEolico: come raggiungere gli obiettivi europei al 2030 tra falsi miti e fatti concreti”, presso l’Auditorium del GSE a Roma. L’evento è stato l’occasione per mettere in luce quello che l’energia verde, in particolare quella del vento possa fornire alle ambizioni energetico-climatiche dell’Europa. Un discorso a più voci, quello che è emerso dal convegno che ha voluto soprattutto mettere in luce le reali potenzialità di questa fonte che, come sottolinea la stessa Braga, possiede “le migliori prestazioni tecnologiche e di sostenibilità e costituisce a tutti gli effetti una componente essenziale della filiera delle rinnovabili”.  

 

Peccato che il settore debba affrontare ancora oggi importanti ostacoli. Come ha spiegato Francesco Ferrante, Fondatore Green Italia: “Il nostro Paese dovrebbe puntare molto di più sull’eolico invece di mettere i bastoni tra le ruote a un settore decisivo per il futuro e in grado di dare occupazione da subito. […] I campi eolici vanno ovviamente progettati con grande attenzione, valutando il contesto ambientale e paesaggistico, ma si può progettare un campo eolico coniugandolo con un’idea di progetto di architettura del paesaggio”.

 

Scommettere sull’eolico significherebbe anche dare nuova linfa alla tanto citata green economy: questo mercato infatti, ogni anno, genera un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti, fornendo occupazione ad oltre 37.000 addetti; e con un adeguata crescita, si potrebbe giungere a oltre 67.000 posti di lavoro nel 2020. “Per raggiungere questi obiettivi  – ha spiegato il Presidente dell’ANEV, Simone Togni è indispensabile innalzare il target del 27% di rinnovabili in più al 2030 proposto dalla Commissione Europea e renderlo vincolante per i singoli Stati membri”.