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L’eolico europeo copre il 22% dei consumi: un 26 dicembre da ricordare

eolico europeo

 

Nuovi piccoli record per l’eolico europeo durante le feste

(Rinnovabili.it) – Sotto l’albero di Natale degli europei anche il vento ha messo un regalo: un dono di oltre 1,7 miliardi di kWh di energia pulita. In un solo giorno, il 26 dicembre 2017 per la precisione, si è raddoppiata e superata la media giornaliera dello scorso anno. In realtà anche il 23, 24 e 25 dicembre hanno assistito ad un’ottima produzione degli aerogeneratori europei. Ma le raffiche che hanno soffiato durante il giorno di Santo Stefano hanno segnato un vero e proprio record, arrivando a coprire il 22,3 per cento dei consumi elettrici comunitari. Una quota  che è in grado di provvedere ai fabbisogni di oltre 160 milioni di famiglie.

 

I dati sono quelli pubblicati da Wind Europe (exEWEA) che quotidianamente pubblica le statistiche dell’energia del vento nel Vecchio Continente. Si scopre così, che ieri, 26 dicembre, l’eolico europeo ha firmato l’ennesimo primato di un anno particolarmente roseo. In Danimarca si sono registrate le migliori performance: qui le turbine hanno prodotto ben 91 GWh, ossia il 111 per cento del fabbisogno elettrico nazionale. Ma la quota di produzione più consistente va ovviamente alla Germania che con 719 GWh prodotte ha soddisfatto grazie al vento ben il 63% della sua domanda.

 

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Ma al di là di quelle che possono sembrare semplicemente “buone giornate produttive”, c’è un settore che sta crescendo in maniera robusta, rosicchiando spazi importanti alla generazione tradizionale. Per i prossimi 10 anni gli esperti si attendono  che la nuova capacità installata in Europa ammonti a 161 GW, di cui 39 GW in mare aperto. Secondo l’Outlook Wind Power Outlook 2017 della società di consulenza  Make, entro il 2026 la Cina sarà l’unica regione con una capacità eolica installata più elevata rispetto l’UE. La crescita sarà supportata da quasi tutti gli stati Europei, ma come già preannunciato da WindEurope, lo sforzo maggiore si concentrerà in pochi mercati: i maggiori progressi si avranno in Germania, Regno Unito e Francia.

 

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