L’analisi relativa al costo di incentivazione degli strumenti attualmente in uso indica che il percorso di costo dell’eolico ha ormai frenato la sua crescita e raggiungerà il picco quest'anno
(Rinnovabili.it) – Con la realizzazione di nuove aste e registri per l’eolico che consentano di raggiungere gli obiettivi assunti dall’Italia in sede europea al 2020, il sistema vedrebbe nei prossimi 6 anni ridursi la componente A3 della bolletta elettrica di 2 miliardi di euro. Questo uno dei risultati emersi dallo studio “Costi e benefici” dell’energia del vento, elaborato da eLeMeNS e pubblicato oggi dall’Anev. Il rapporto esamina da vicino gli effetti economici dell’incentivazione della generazione eolica sul sistema italiano in base ad un’analisi storica (2002-2013) e prospettica (2014-2035); ed è proprio quest’ultimo scenario a stimare un beneficio netto compreso tra 3,16 e 4,28 miliardi di euro rappresentati dal gettito fiscale incrementale, dalle misure compensative e dalla riduzione del PUN (il Prezzo unico nazionale dell’elettricità che deriva dalla Borsa elettrica), a fronte di un costo complessivo di incentivazione inferiore. L’attesa del settore è ora tutta concentrata sul nuovo provvedimento del Ministero dello Sviluppo economico, che dovrebbe in qualche modo intervenire disciplinando l’adozione dei nuovi meccanismi per il restante periodo 2016-2020 e definendo i contingenti annuali e le relative procedure di selezione dei progetti. “L’adozione dei nuovi contingenti per l’eolico – spiega l’ANEV in una nota stampa – risulta oltremodo opportuna in quanto i benefici connessi alla realizzazione dei nuovi impianti (riduzione del prezzo elettrico, gettito fiscale, benefici territoriali) risultano significativamente superiori rispetto ai costi di incentivazione previsti”.
“Le nuove aste, a partire proprio dall’anno 2015, – aggiunge l’associazione sottolineando come sia proprio questo l’anno di picco degli incentivi – costerebbero al sistema solo una percentuale degli incentivi che vanno a terminare per fine vita incentivata e pertanto si avrebbe contemporaneamente una crescita del settore e una riduzione dei costi in bolletta”. L’eventuale aggiornamento del DM 6 Luglio 2012 attraverso l’adozione di un nuovo contingente di incentivazione degli impianti eolici onshore superiori a 5 MW pari 2.500 MW distribuito su cinque aste annuali comporterebbe un costo di incentivazione pari, nell’anno di massimo spesa e nello scenario di maggior costo, a 151 milioni di euro. In altri termini il maggior costo equivarrebbe ad una misura compresa tra il 6% e il 38% del minor costo ottenuto con la fine degli incentivi dei primi impianti incentivati con Certificati Verdi (in funzione dell’anno di riferimento e degli scenari adottati).