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L’antidoto alla sindrome Nimby: trasformare l’eolico in arte interattiva

Il collettivo internazionale di design Prototype 2030 presenta due proposte per trasformare il modo in cui la comunità percepisce le installazioni eoliche

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Credit: Prototype 2030

 

Windwords e Windswitch  possono avvicinare i cittadini all’eolico

(Rinnovabili.it) – Dopo le centrali a biomasse e geotermiche, l’eolico è tra le opere energetiche meno accettate sul territorio italiano quando si parla di fonti rinnovabili. Secondo i dati dell’Osservatorio Nimby,  la realtà nazionale che monitora la cosiddetta sindrome “Not In My BackYard” (non nel mio cortile), solo nel 2017 sono stati contestati sette progetti, concentrati per lo più nel sud Italia. In realtà la situazione nazionale non è rappresenta un caso isolato. Al contrario, la sindrome NIMBY nei confronti delle pale eoliche è in alcuni territori e comunità locali quasi una costante. Per cambiare la percezione dell’eolico e avvicinare i cittadini al mondo delle energie rinnovabili, arrivano oggi due nuove proposte elaborate da Prototype 2030, un collettivo internazionale di design. “Riteniamo che una delle cause profonde dell’opposizione (all’energia dal vento) sia che la progettazione di turbine e parchi si sia sempre basata su scelte tecnologiche ed economiche, senza pensare molto ai bisogni di coloro che ne sono interessati qui e ora”, spiega il collettivo sul proprio sito web. “Questa strategia potrebbe aver funzionato per  far maturare la tecnologia, ma sta diventando un fattore limitante”.

 

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I progetti in questione si chiamano Windwords e Windswitch e hanno entrambi l’obiettivo di “umanizzare” il rapporto tra comunità e aerogeneratori.

Windwords propone di rimodellare le torri eoliche, ad esempio trasformandole in lettere giganti per creare punti di riferimento collettivo, un po’ come le celebri insegne di Hollywood e “IAMsterdam” In altre parole suggerisce di capitalizzare il potenziale grafico delle linee verticali delle turbine, senza cambiare la loro tecnologia. “Il nostro punto non è, ovviamente, che ogni turbina eolica debba essere trasformata in una lettera gigante. Ogni sito e comunità è diverso e presenterà esigenze e opportunità differenti […] il vero messaggio è che i parchi eolici devono essere progettati per significare qualcosa per gli esseri umani” e  “ per parlare in modo umano”.

 

Il secondo spunto progettuale, Windswitch, si focalizza sulla realizzazione di un’app per smartphone per gestire l’eolico di comunità. L’applicazione dovrebbe permettere ai residenti locali di condividere i profitti derivanti dall’energia eolica“Nella nostra proposta, chi abita vicino al parco eolico condivide i profitti in base alla distanza e alla posizione della propria abitazione rispetto alle turbine”.

 

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