Il Tar ha dichiarato illegittimo il blocco a un impianto eolico votato lo scorso gennaio dalla Giunta. Anev avverte le altre Regioni: “non fate lo stesso errore”
(Rinnovabili.it) – Esulta l’Anev dopo la bocciatura del Tar per la moratoria sul caso dell’eolico in Sicilia. L’associazione di aziende che operano nel settore dell’energia del vento ottiene una vittoria, poiché dichiarava di «aver già segnalato i profili di illegittimità delle norme emanate dalla Regione Sicilia». La sentenza, secondo Anev, deve essere «d’esempio a regioni come il Molise, che ha recentemente presentato una proposta di legge dal titolo “Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise”, che sembrano anch’esse palesemente illegittime». Quel che viene contestato alle Regioni, è la tendenza ad assumere la paternità di scelte che per legge, non le competerebbero. Infatti un Consiglio regionale non ha la facoltà di dotarsi di un piano energetico attraverso cui definire i siti adatti per l’installazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili, perché contrasta con le linee guida nazionali. In Sicilia è accaduto proprio questo: una delibera di giunta sospendeva le Conferenze dei servizi e i decreti firmati nel 2013 – prima che venisse eletto il nuovo Consiglio – dall’ex assessore all’Energia.
Solo il ricorso al Tar promosso dalla società Novawind, interessata all’installazione di tre parchi eolici ha dato il via al procedimento che da poco è giunto a sentenza. Nonostante questo, la Giunta di Rosario Crocetta non ha alcuna intenzione di issare la bandiera bianca, anzi. Ha in mente di approvare un nuovo piano di tutela del territorio e del paesaggio, prossimamente emanato dall’assessore all’Energia, Salvatore Calleri. «Sono amareggiato», ha dichiarato il governatore Crocetta, prima di annunciare che farà di tutto per «arrestare l’invasione barbarica del territorio» impedendo «ulteriori, indiscriminate installazioni eoliche». Anev ribatte che «La Regione Sicilia ha ostacolato per lungo tempo la realizzazione di impianti sul suo territorio con una serie di provvedimenti contraddittori, che hanno posto non pochi problemi alle aziende per portare a termine i propri progetti e investimenti». La battaglia, dunque, è appena cominciata.