Il 2018 ha fatto segnare spese record da parte delle imprese europee che hanno scelto la fonte rinnovabile per alimentare il motore delle proprie industrie.
Accordi per 5,5 GW di fornitura annua: scelgono l’eolico anche l’industria dell’alluminio e dell’auto elettrica
(Rinnovabili.it) – Le grandi industrie europee spingono il settore dell’eolico: nel 2018 la spesa per l’acquisto di energia rinnovabile da impianti eolici ha fatto registrare un investimento record da parte di alcune delle maggiori compagnie industriali del vecchio continente.
Nel complesso, il 2018 ha visto la firma di nuovi contratti di fornitura elettrica derivata dal settore eolico per 1,5 GW di potenza (contro gli 1,3 GW del 2017) che portano a 5,5 GW il totale dell’energia sostenibile acquistata dalle grandi aziende in Europa, una quota pari alla produzione eolica dell’intera Danimarca.
A trainare la domanda, nel 2018, sono stati alcuni dei maggiori produttori di alluminio, Alcoa (ben conosciuto in Italia anche per il complesso rilancio dell’impianto di produzione di Portovesme in Sardegna) e Norsk Hydro che lo scorso luglio ha siglato il più lungo accordo di fornitura elettrica al mondo (29 anni) con il Green Investment Group.
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Nuovi scenari che porteranno all’accelerazione del comparto eolico: se negli ultimi anni era l’industria dell’informazione a siglare i maggiori accordi di fornitura da fonti rinnovabili, principalmente per alimentare centri di elaborazione e raccolta dati, adesso anche le industrie pesanti provano la via della sostenibilità. Obiettivo: contenere i costi legati al trattamento delle emissioni inquinanti e rientrare nei limiti previsti dagli accordi internazionali. Non a caso, lo scorso anno anche Mercedes Benz ha annunciato il primo contratto di fornitura da energia eolica per le fabbriche di auto elettriche in Germania e Polonia.
Proprio l’industria pesante è stata la componente più attiva nella rincorsa all’energia eolica nel 2018: il 51% dei nuovi accordi di fornitura proviene da questo comparto, trainato, appunto, dai forti investimenti dei produttori di alluminio. Il 32% dei nuovi accordi è da ascrivere ancora all’industria dell’Informazione technology, mentre un buon 8% proviene da contratti con le industrie farmaceutiche. Meno attivi i comparti dell’automobile (6%) e dei servizi (2%).
In Europa, il trend sembra solo all’inizio, ma è già realtà oltreoceano: basti pensare che negli Stati Uniti, circa il 40% dell’energia contrattata dalle grandi aziende nel terzo quadrimestre del 2018 proviene dal comparto eolico stando ai dati forniti dall’American Wind Energy Association.