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Eolico 2018: il mercato crescerà del 30%

Gli esperti prevedono che il settore aggiungerà una media di oltre 65 GW l’anno dal 2018 al 2027

eolico 2018

 

Le previsoni di MAKE Consulting per l’eolico 2018

(Rinnovabili.it) – Sono rosee le previsioni per l’eolico 2018: il settore chiuderà l’anno con oltre 60 GW di nuova capacità installata a livello mondiale. Un buon trend che, secondo gli esperti della MAKE Consulting, si manterrà tale anche negli anni a venire. La società ha pubblicato oggi il suo Global Wind Power Market Outlook, Q1 2018 dove spiega cosa aspettarsi dai principali mercati eolici nel breve termine.

Secondo gli analisti, il comparto aggiungerà una media di 65 GW di nuova capacità annuale dal 2018 al 2027. Il primo periodo di crescita, da oggi al 2020, sarà determinato essenzialmente dalla scadenza dei principali sistemi incentivanti (Cina e Usa in primis) e del meccanismo delle aste al ribasso. nello specifico, la società prevede un più 30 per cento nelle aggiunte annue di nuova potenza. Percentuale simile per la crescita 2023-2027, in cui tuttavia inciderà soprattutto lo sviluppo dell’eolico offshore europeo e asiatico e le ambizioni on shore dei mercati emergenti in America latina.

 

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“Nel Nord America – si legge nel report – l’industria eolica statunitense ha evitato il completo disastro attraverso i negoziati sulla riforma fiscale alla fine del 2017, ma la nuova politica ha influito sui tempi dei progetti, spingendo molti di questi nella bolla di crescita dal 2019 al 2020”. Le maggiori aspettative per il comparto si concentrano nel programma di aste eoliche 2018 dell’America Latina: sono previste gare in Brasile, Messico, Argentina, Colombia e Perù che regaleranno alla regione una crescita del 14 per cento.

 

A livello globale, vari mercati dipendono dallo sviluppo dell’energia eolica offshore. In questo contesto la parte da leone la farà l’Europa settentrionale con il 50 pe cento della nuova capacità, e il Regno Unito che rappresenterà il mercato più potente. Anche la Danimarca (a breve termine) e la Svezia e l’Irlanda (a lungo termine) contribuiranno in maniera importante alla quota di capacità offshore. Nell’Europa orientale, invece, le attese sono tutte concentrate sulla Polonia e i suoi progetti in mare (leggi anche Polonia: nuovi piani per ri-conquistare l’eolico offshore). A fare concorrenza al Vecchio Continente sarà ovviamente la Cina, il cui eolico marino maturerà rapidamente, libero dai vincoli di trasmissione che affliggono le tradizionali wind farm onshore, con incrementi annui di capacità superiori a 3GW dal 2022 fino al 2027. Da tenere d’occhio anche Taiwan, Giappone e Corea del Sud.