(Rinnovabili.it) – Buone nuove per l’eolico mondiale. Nonostante le deludenti performance del 2013, le prospettive future sono tutte a favore del settore. A rivelarlo è il report “World Market Update 2013″ degli analisti di Navigant Research. che spiegano come l’energia eolica dovrebbe aumentare il suo contributo al mix elettrico mondiale, passando dall’attuale quota del 3% al 7,3% del 2018: ben 4,3 punti percentuali in meno di 4 anni.
“Lo scorso anno è stato il primo in cui il settore eolico ha registrato una crescita negativa dal 2004, ma ci sono segnali che indicano che il rallentamento 2013 si rivelerà essere stato solo un’anomalia”, spiega Feng Zhao, direttore della ricerca. Lo scorso anno l’industria eolica mondiale ha aggiunto alla rete oltre 36 GW, un calo su base annuale del 20%. La causa di questa defaillance è da rintracciare sia nella crisi finanziaria che ha colpito tutti i principali mercati europei che nei passi indietro fatti dagli USA e dalla Spagna a causa di politiche incostanti. Ma già a fine 2014, il trend dovrebbe essersi invertito, con una crescita prevista del 30%. “Le nuove opportunità arriveranno dai mercati emergenti, soprattutto dall’America Latina e dall’Africa, e grazie alla produzione di impianti per lo sfruttamento dell’energia eolico anche in aree a bassa velocità del vento, l’industria dovrebbe aggiungere altri 250 GW di capacità entro il 2018”.
Secondo il rapporto nel 2013 Vestas ha riconquistato la posizione n° 1 dopo aver lasciato la posizione di leader a GE Wind nel 2012. E se è la Cina a vantare il titolo si più grande mercato eolico al mondo, nel vecchio continente la Spagna conquista un gran record: è il primo Paese al mondo in cui la cui fonte principale di energia elettrica è il vento. Tra gli atri dati clou del rapporto: l’eolico offshore è cresciuto di oltre il 50% annuo, grazie soprattutto all’Europa e le turbine a trasmissione diretta occupano oggi il 28,1% del mercato globale.