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Le energie rinnovabili farebbero risparmiare agli australiani $20 miliardi l’anno

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Il mercato dell’energia elettrica dovrebbe “agire più come Internet”, un grande eBay per le energie rinnovabili locali

(Rinnovabili.it) – Effettuare un passaggio totale alle energie rinnovabili, abbandonare i grandi distributori di energia in favore di energia pulita scambiata localmente, puntare su una rete elettrica digitale per ricaricare la propria auto elettrica. Sono le linee guida lanciate da uno studio della Community Power Agency (CPA) per l’Australia, dove si sta cercando di mettere da parte il carbone, industria fortissima nel Paese. Un totale passaggio alle energie rinnovabili, sottolinea lo studio, si ripagherebbe da solo attraverso i risparmi di due decenni e gli Australiani risparmierebbero $20 miliardi l’anno tra carburante ed energia. Il rapporto appena pubblicato delinea un percorso per portare edifici privati e aziende ad essere alimentati totalmente da fonti rinnovabili entro il 2030, e il settore dei trasporti ad essere a zero emissioni entro il 2035.

 

Per Nicky Ison di co-autore dello studio, fondatore e direttore della Community Power Agency (CPA), nonostante la guerra politica sui temi energetici, i politici potranno solo rallentare il passaggio alle rinnovabili ma non potranno mai fermarlo. “I governi statali e locali, le famiglie, le comunità, gli agricoltori e le aziende grandi e piccole stanno facendo la loro parte nel repowering dell’Australia, per un’energia pulita e accessibile. Un obiettivo difficile ma i cui progressi stanno arrivando a un ritmo notevole”, ha detto Nicky Ison. Il report chiede che sia istituito un corpo di “interesse pubblico” capace di fornire un miglioramento nei servizi per le famiglie a basso reddito in modo da ridurre le loro bollette. Il mercato dell’energia elettrica, che è dominato da grandi aziende, dovrebbe “agire più come internet”, secondo la visione delineata dal report . Bisognerebbe “pensare a un eBay, ma per l’energia locale”, si legge nel report. “In questo momento le persone sono succubi di un sistema elettrico ingombrante e centralizzato dominato da un pugno di aziende. Spostando il modello di business della rete elettrica dall’analogico al digitale, milioni di noi potrebbero scambiarsi energia pulita localmente, al posto di pochi grandi centralizzati generatori che ci vendono energia inquinata da lontano”, si legge nel report.

 

Difficile pensare ad un Internet dell’energia? “Immaginate un sito che ti consenta di acquistare energia elettrica dal tuo vicino, o di prendere l’energia dal vicino impianto solare di cui sei in parte proprietario, o di usufruire della turbina a vento di un amico che si trova nella fattoria alla periferia della città”, spiega lo studio. Il report si pone anche il problema delle comunità che si basano sull’industria del carbone e che ancora dipendono da essa. Per loro si deve pensare ad una “giusta transizione” energetica“Si dovrebbe lavorare con i sindacati, i datori di lavoro le comunità per aggiornare i lavoratori, prevedere pensionamenti anticipati e creare reimpieghi.”

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