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Energie rinnovabili più economiche con il radar “spaziale”

Da un‘università britannica i primi studi per l'integrazione del radar ad apertura sintetica nel campo dell’eolico off shore

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(Rinnovabili.it) – Dalle navicelle spaziali ai nuovi impianti alimentati a energie rinnovabili: questo il percorso che potrebbe compiere la tecnologia SAR (Synthetic Aperture Radar), sistema di telerilevamento radar, attivo e a microonde, comunemente utilizzato a bordo di aerei e satelliti. Fino a ieri questo radar è stato impiegato in operazioni come la protezione e la gestione per aiutare a degli ambienti marini o per controllo del disboscamento illegale nelle foreste tropicali. Questa tecnologia ha la capacità di osservare oggetti attraverso le nuvole e, in parte, attraverso le precipitazioni, rilevando anche lievi movimenti di appena pochi millimetri e fornendo immagini ad alta risoluzione spaziale. Proprio questa capacità potrebbe rivelarsi utile nelle applicazioni nel campo delle energie rinnovabili come nel caso del monitoraggio strutturale delle turbine eoliche off-shore, rilevando tralicci caduti in regioni remote, o individuare i siti migliori per le future installazioni.

A rivelarlo è un team di scienziati presso l’Università di Strathclyde, alle prese con lo studio delle diverse opportunità derivanti dall’integrazione dei due settori. Secondo i ricercatori, la tecnologia SAR potrebbe anche migliorare l’efficienza della rete di monitoraggio soprattutto ora che la domanda globale di energia sta velocemente crescendo e contribuire a ridurre i costi energetici, e sostenere le spese di utilizzo della tecnologia in programmi umanitari futuri. Il potenziale per le industrie energetiche dei sistemi radar ad apertura sintetica verrà illustrato, insieme ad altre applicazioni satellitari, in un evento ospitato dal Centro di eccellenza scozzese di Strathclyde, Il dottor Malcolm Macdonald, direttore del Centro scozzese ha spiegato le finalità dell’iniziativa: “Stiamo cercando di aprire una conversazione con l’industria delle fonti rinnovabili, su come possano utilizzare una tecnologia spaziale in un modo che non è mai stato pensato prima”. “Questo radar ha anche il vantaggio di non dipendere dal tempo meteorologico e di essere in grado di rilevare le caratteristiche anche attraverso nuvole o pioggia”, ha aggiunto Macdonald. Il centro di Strathclyde è uno dei tre hub per le applicazioni satellitari del Regno Unito, istituito per aiutare le aziende a sviluppare il settore spaziale britannico.