Per continuare a favorire la diffusione di energia pulita sono necessari meccanismi di stabilizzazione del mercato a medio termine
(Rinnovabili.it) – Le energie rinnovabili stanno cambiando il volto energetico dell’Italia ma “la trasformazione del settore elettrico italiano richiede un processo organico e strutturato di ridisegno del mercato”. Ne è convito Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili che, dal palco del convegno “Ripensare il mercato elettrico: evoluzione industriale e convergenza europea”, ha spiegato oggi sfide ed opportunità che aspettano il settore.
Attualmente le green energy nostrane soddisfano oggi più del 30% del fabbisogno nazionale. Una cifra importante che potrebbe dimostrarsi, con le opportune condizioni, solo la base di un futuro ancora più roseo. A dimostrarlo sono i dati dello studio sul ‘Market Design’ del settore elettrico italiano commissionato da assoRinnovabili al professor Alessandro Marangoni, CEO della società di analisi economiche Althesys.
Secondo il documento le energie rinnovabili potrebbero dare un contributo ai servizi di rete (ovvero tutte le attività di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali e di distribuzione locale) di circa 9,5 GW, generando benefici per il sistema. Il potenziale è quello stimato al 2013 quando impianti eolici e fotovoltaici contano rispettivamente per circa 4,4 GW e 0,4 GW, mentre il parco idroelettrico ad acqua fluente idoneo (cioè quello senza diga) ben 4,6 GW.
Altro elemento clou emerso dal report è come nel nostro Paese l’impatto economico sul valore del mercato dei servizi di dispacciamento – vale a dire il costo delle attività per il mantenimento in costante equilibrio del sistema elettrico non sia in realtà superiore a quello di altri Paesi con forte crescita delle rinnovabili (a parità di funzionamento dei mercati). Tuttavia il comparto ha oggi più che mai bisogno di maggior affidabilità e competitività.
La soluzione? Una sempre maggiore partecipazione delle rinnovabili ai servizi di rete, con l’introduzione di disposizioni tecniche e regolatorie e una remunerazione dei servizi ben definita, e la riduzione dei tempi di chiusura del mercato per avvicinarlo al tempo reale, in modo da tagliare consistentemente gli oneri di dispacciamento. “Uno strumento di stabilizzazione del mercato a medio termine e, al contempo, di integrazione delle rinnovabili potrebbe essere quello dei contratti a lungo termine – spiega il professor Alessandro Marangoni, CEO di Althesys – Allo stato in Italia e in Europa, a differenza del resto del mondo, la regolazione non ne favorisce la diffusione. Per incentivare la loro stipula, anche nel mercato dell’energia, occorrerebbe dunque introdurre meccanismi regolatori che stimolino la domanda a contrattualizzare i propri consumi nel lungo periodo”.