Sette gruppi industriali di energia rinnovabile scrivono al Congresso USA per ricevere supporto economico.
(Rinnovabili.it) – Questa settimana, le società di energia eolica e solare hanno chiesto al Congresso degli Stati Uniti di definire degli incentivi per supportare economicamente il settore mantenendo il flusso di finanziamenti. Il timore, infatti, è che la pandemia di coronavirus possa soffocare le catene di approvvigionamento, rallentando i progetti dei nuovi impianti di energia rinnovabile.
Nello specifico, in una lettera inviata alla dirigenza della Camera e del Senato, sette gruppi industriali di energia rinnovabile hanno chiesto ai legislatori di prorogare le scadenze che avrebbero consentito ai loro progetti di beneficiare di generosi crediti fiscali federali per il solare e l’eolico. Infatti, l’American Wind Energy Association (AWEA), tra i firmatari della lettera, ha dichiarato che le interruzioni e i ritardi causati dalla diffusione del covid-19 potrebbero mettere a rischio circa 35.000 posti di lavoro, insieme ad investimenti per 43 miliardi di dollari.
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“Il settore dell’energia rinnovabile è uno dei principali motori economici della nazione”, si legge nella lettera, “ma la sua crescita è messa a rischio da una serie di impatti correlati alla pandemia”. Attualmente, i progetti di energia solare possono beneficiare di un credito d’imposta del 26%, che dovrebbe scendere al 22% l’anno prossimo. Inoltre, le regole prevedono che se le imprese iniziano la costruzione dell’impianto o spendono il 5% del costo in capitale entro la fine di quest’anno, potranno beneficiare del credito. Per quanto riguarda i progetti eolici, invece, le società possono richiedere un credito d’imposta del valore di 1,5 centesimi per ogni kWh di elettricità prodotta se iniziano a costruire prima del 1° gennaio 2021.
Gruppi tra cui AWEA, l’American Council on Renewable Energy, Business Network for Offshore Wind, Energy Storage Association, National Hydropower Association, Renewable Energy Buyers Alliance e L’associazione delle industrie dell’energia solare, chiedono al Congresso che questi termini vengano prorogati e che i crediti fiscali siano disponibili per il cosiddetto pagamento diretto, il che significa avere la possibilità di convertirli in denaro.
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I crediti d’imposta sull’energia rinnovabile permettono agli operatori di detrarre una percentuale dei costi dei loro progetti per diversi anni, tagliando così la passività. Durante una recessione economica, tuttavia, le grandi banche hanno profitti minori o nulli e una conversione in contanti dei crediti contribuirebbe a sostenere finanziariamente le imprese.