Nel settore dell’energia rinnovabile si prevede una perdita di 1/4 dei posti di lavoro
(Rinnovabili.it) – Secondo un’analisi condotta da BW Research Partnership, società di consulenza statunitense, il settore americano dell’energia rinnovabile ha perso circa il 17% della sua forza lavoro. A causa del blocco dovuto alla pandemia di coronavirus, 600.000 addetti sono stati costretti a rimanere a casa, senza la possibilità di lavorare in smart working. Di questi, 447.200 hanno definitivamente perso il proprio lavoro.
Sebbene rappresentino una piccola frazione delle perdite totali di posti di lavoro negli USA, la caduta dell’occupazione nel settore dell’energia rinnovabile ha superato le dimensioni stimate all’inizio della quarantena. Da marzo, quando si erano contate perdite per 147.100 posti di lavoro, i numeri sono addirittura triplicati. Adesso, le previsioni considerano plausibile una perdita totale di 850.000 posti, pari a 1/4 della forza lavoro totale.
Leggi anche Energia rinnovabile: in USA si temono gli effetti del covid-19
“I dati suggeriscono che non abbiamo ancora toccato il fondo“, ha dichiarato Phil Jordan, direttore di BW Research Partnership, raggiunto da Reuters. Nella sua analisi sulla disoccupazione negli USA, la società ha contato un totale di richieste di disoccupazione pari a 33,5 milioni a partire da metà marzo.
Le perdite di posti di lavoro del settore dell’energia rinnovabile sono un colpo devastante per un settore in rapida crescita. Fino a febbraio di quest’anno, infatti, le previsione erano entusiasticamente positive, stimando l’attivazione di 18,5 GW eolici (che avrebbero superato il livello record di 13,2 GW raggiunto in USA nel 2012) e la disponibilità di 13,5 GW di nuova capacità solare.
Leggi anche Un futuro 100% rinnovabile è possibile: stavolta sono gli USA a dirlo
La California è stata la più colpita, con oltre 100.000 posti di lavoro persi in totale. Florida, Georgia, Texas e Michigan hanno perso più di 22.000 lavori di energia pulita solo nel mese di aprile. Finora, i gruppi e le associazioni di categoria stanno facendo pressioni sul Congresso per estendere le scadenze per i progetti di energia rinnovabile e tramutare i crediti fiscali federali nel tentativo di arginare le perdite di posti di lavoro del settore.