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L’energia eolica UK batte il nucleare. Di nuovo

Nei primi tre mesi del 2018 gli impianti eolici britannici hanno fornito più energia delle otto centrali nucleari del Paese

'energia eolica UK

 

Tre mesi di ottime performance per l’energia eolica UK

(Rinnovabili.it) – L’energia eolica UK segna nuovamente un punto a suo favore. Le wind farm britanniche hanno tradotto la tragica stagione di tempeste che si è abbattuta sull’Isola e la vicina Irlanda, a cavallo del 2017 e 2018, in un nuovo contributo energetico. Nel dettaglio, nei primi tre mesi di quest’anno, le turbine onshore e offshore hanno fornito al Paese più elettricità delle sue otto centrali nucleari. Con un distacco di ben 25 punti percentuali. Se si guarda all’intero mix elettrico si scopre che l’energia eolica UK ha prodotto il 18,8 per cento del totale, seconda solo al gas. Il picco si è raggiunto durante la notte del 17 marzo, quando gli aerogeneratori hanno fornito per breve tempo quasi la metà dell’energia elettrica del Regno Unito, toccando una potenza di 14.3 GW (dati della National Grid).

Nel complesso il settore è stato ovviamente facilitato dalle condizioni meteorologiche estreme di questi mesi, riuscendo così a colmare il vuoto produttivo lasciato da due centrali nucleari temporaneamente fuori servizio per interventi manutenzione ordinaria, e una terza fermata a causa della presenza di alghe nel sistema di raffreddamento.

 

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A monitorare  i progressi verdi del Regno Unito è Electric Insights, rapporto redatto dagli scienziati del Center of Environmental Policy, presso l’Imperial College di Londra. Il dott. Rob Gross, uno degli autori del rapporto, ha dichiarato al Guardian: “Non c’è segno di limite a ciò che siamo in grado di fare con il vento nel prossimo futuro”.

 

In realtà non è la prima volta che il vento si mette in bella mostra. Un importante sorpasso si era ottenuto anche nell’ultimo quadrimestre del 2017 quando insieme al solare, aveva reso le rinnovabili la seconda fonte di produzione elettrica nazionale. Allora il mix risultava composto per il 6.7 per cento dal carbone, che continua la sua spirale discendente di anno in anno, al 40 dal gas, la cui piccola crisi invernale aveva abbassato leggermente le performance, per il 21 per cento dall’energia nucleare e per il 29 per cento dalle fonti rinnovabili.

 

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