Il futuro dell’energia eolica offshore
L’energia eolica offshore potrebbe aver raggiunto un punto critico. Dopo oltre dieci anni di crescita e fatturati in aumento, oggi il settore si trova di fronte un muro. L’attuale contesto macroeconomico ne sta mettendo a dura prova lo sviluppo e la redditività, rendendo più incerte le prospettive di settore. Lo spiega la società d’analisi McKinsey & Company presentando un nuovo studio che elabora tre possibili scenari per il futuro. Ma prima di gettare lo sguardo al domani è necessario ripercorrere brevemente i successi passati.
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I successi dell’eolico offshore mondiale
L’industria eolica offshore ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni. Dal 2010 a oggi i produttori hanno portato sul mercato aerogeneratori sempre più grandi e potenti, facendo crescere il loro volumi in maniera progressiva. Il settore, aiutato da obiettivi governativi ambiziosi e costi di produzione in calo, ha tagliato traguardi importanti. E il 2023 è stato il secondo anno migliore di sempre grazie all’aggiunta di 10,8 GW di nuova capacità. Cifra che ha fatto lievitare la capacità eolica totale cumulata a oltre i 77,6 GW. Parallelamente il costo medio ponderato livellato dell’elettricità (LCOE) per l’elettricità degli impianti eolici in mare è diminuito raggiungendo circa 8 centesimi di dollari per kilowattora nel 2022.
Eolico in mare, i problemi di oggi
Tutto bene o quasi, finché le turbolenze macroeconomiche degli ultimi anni – legate in parte agli effetti della pandemia in parte a quelli della guerra russa – non si sono abbattute sul comparto. L’aumento dei prezzi delle materie prime, unitamente agli incrementi nei tassi di interesse e ai nodi nella catena di approvvigionamento, hanno messo sotto pressione la redditività dei progetti.
“Questa vulnerabilità è dovuta in gran parte all’esposizione del settore ai prezzi dei materiali, che ha avuto un impatto sui costi di finanziamento e rallentato la crescita, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti”, spiega McKinsey. “Di conseguenza, la nostra analisi mostra che dall’inizio del decennio molti sviluppatori hanno sperimentato costi di progetto gonfiati, con aumenti del costo livellato dell’elettricità di circa il 40-60% rispetto al 2020. Inoltre, molti progetti hanno contratti per differenza (CfD) che non sono adeguati all’inflazione, rendendoli non redditizi“.
Sono iniziate così le prime grandi difficoltà aziendali e ritardi negli investimenti, che in alcuni casi hanno portato anche all’annullamento di progetti.
Energia eolica offshore, cosa succederà domani?
Gli analisti del gruppo hanno quindi individuato cinque driver che influenzano il futuro dell’energia eolica offshore. Vale a dire: la posizione sulla curva dei costi, il panorama normativo, la spinta del mercato, la capacità della supply chain e il comportamento degli sviluppatori. E a partire da questi hanno elaborato tre possibili scenari in collaborazione con la stessa industria di settore.
Lo scenario “strutturalmente sfidante” prevede che sviluppatori e regolatori non riescano a risolvere le attuali sfide, dando gradualmente priorità a fonti rinnovabili più competitive in termini di costi. In questo scenario, molto probabilmente continuerà il modello di progetti annullati o posticipati, con frequenti uscite di aziende dal mercato.
Lo scenario “solo per gli eroi” prevede che il settore continuerà a crescere nonostante la sua difficile posizione di costo. La redditività verrà ripristinata strutturalmente man mano che il premio di margine dell’eolico offshore evapora rispetto alle energie rinnovabili a terra. In questo scenario, i leader del settore, presenti nei mercati “giusti”, saranno in grado di realizzare progetti che accrescono il valore.
Lo scenario di “ripristino della redditività” è quello in cui le forze di mercato contribuiscono a ripristinare la prevedibilità e la redditività del comparto, consentendo margini più sani per gli sviluppatori, in linea con gli obiettivi di redditività annunciati o addirittura oltre.
Verso un eolico offshore “solo per gli eroi”
Il più probabile? Dopo il confronto con l’industria eolica, l’opinione di McKinsey è che si stia andando verso lo scenario “solo per gli eroi”.
In questo futuro, “le aggiunte di capacità saranno probabilmente inferiori alle attuali aspettative di crescita del settore. I nuovi progetti che raggiungeranno il FID rappresenteranno circa 10-15 GW all’anno nel prossimo decennio, ovvero dal 30 al 50% in meno rispetto a molti attuali scenari del settore. Si potrebbe osservare una grande variabilità nelle performance tra sviluppatori e mercati con differenze strutturali nella redditività, con conseguente graduale de-prioritizzazione di mercati meno attraenti. Qui, le aggiunte di capacità probabilmente avverranno principalmente in mercati maturi e autosufficienti”.
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