I nove paesi europei della cooperazione energetica del Mare del Nord hanno presentato la nuova agenda d'azione condivisa
Un percorso congiunto verso 100 GW di energia eolica offshore
(Rinnovabili.it) – “Negli ultimi anni, i paesi del Mare del Nord hanno condiviso piani ambiziosi per lo sviluppo sostenibile dell’energia eolica offshore. Ora è il momento di mettere in pratica queste ambizioni”. Con queste parole il ministro olandese per l’Energia e il Clima, Rob Jetten, ha presentato ieri all’Aia la nuova agenda d’azione condivisa della NSEC (North Seas Energy Cooperation). Un piano ragionato per tradurre le ambizioni nazionali degli 8 paesi che compongono la coalizione, in un percorso europeo definito.
Costituita nel 2016, la cooperazione ha l’obiettivo di creare una rete energetica integrata che colleghi i parchi eolici e altre energie rinnovabili nei mari settentrionali dell’Europa. All’operazione partecipano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Repubblica d’Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, insieme alla Commissione europea.
La nuova agenda condivisa segue gli impegni nazionali annunciati ad aprile 2023 e il nuovo pacchetto eolico dell’Esecutivo von der Leyen. Al suo interno, undici azioni disegnate per implementare tali target e rendere il Mare del Nord “la principale fonte di energia sostenibile in Europa“. “Condividiamo tutti la responsabilità di sviluppare piani energetici offshore […] in modo responsabile, in coordinamento con gli altri attori del Mare del Nord e riducendo al minimo l’impatto ecologico”, ha sottolineato Jetten. “Una stretta collaborazione è l’unico modo per raggiungere con successo le nostre ambizioni energetiche”
Le azioni dell’agenda NSEC
Tra le azioni accordate fa il suo debutto una pianificazione congiunta delle gare d’appalto per l’energia eolica offshore. L’obiettivo della cooperazione è mettere all’asta circa 15 GW ogni anno, assegnando quasi 100 GW tra quest’anno e il 2030. “Ciò consentirà investimenti nella catena di approvvigionamento in Europa, comprese nelle infrastrutture portuali“, si legge nell’Agenda. “Inoltre, cercheremo di coinvolgere gli investitori e di sbloccare le decisioni finali di investimento fornendo segnali a lungo termine al fine di aumentare la fiducia“. I nove Paesi europei si sono impegnati a valutare le rispettive esperienze nell’uso di criteri qualitativi per le gare, quali circolarità, protezione della natura e biodiversità, resilienza, innovazione, competenze, condotta aziendale responsabile, standard sociali e integrazione del sistema energetico. E a garantire la stabilità dei prezzi dell’energia attraverso interazioni intelligenti tra aste e accordi di acquisto di energia (PPA) transfrontalieri.
Ma non si tratterà solo di energia eolica offshore. In collaborazione con gli operatori delle reti elettriche e del gas, i Paesi raccoglieranno informazioni sugli elettrolizzatori e sugli sviluppi delle infrastrutture dell’idrogeno per inserirle nella propria pianificazione infrastrutturale a lungo termine.
“Il Mare del Nord è all’avanguardia nella loro diffusione [delle rinnovabili] e ha il potenziale per diventare la “centrale elettrica verde” d’Europa”, ha commentato la commissaria europea per l’Energia Kadri Simon. “Le nostre discussioni di oggi hanno mostrato la determinazione e l’impegno congiunti nel continuare il lavoro per realizzare le nostre ambizioni offshore e nel portare avanti l’impegno ad aumentare la competitività di questo settore vitale”.