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Energia eolica, in Europa la crescita è incerta

Il quantitativo di energia prodotta attraverso l’eolico nei prossimi 5 anni dipenderà in larga misura dagli atteggiamenti che i singoli stati membri sceglieranno di adottare. Servono Piani Nazionali Integrati e nuovi investimenti

energia eolica
free images – public domain (CC0)

 

Pubblicato il nuovo report di WindEurope sul futuro dell’energia eolica europea

(Rinnovabili.it) – In fatto di energia eolica, l’Europa rimane titubante: mancano piani nazionali chiari e sufficientemente ambiziosi, servono migliori disposizioni autorizzative per la realizzazione di parchi eolici e, non meno importante, più investimenti. Questa, in sintesi, la fotografia scattata da WindEurope, secondo il cui report – scaricabile qui – il quantitativo di energia prodotta attraverso l’eolico nei prossimi 5 anni dipenderebbe in larga misura dagli atteggiamenti che i singoli stati membri sceglieranno di adottare. Se i governi scegliessero comunemente di adoperarsi per la stesura di più ambiziosi Piani Nazionali Integrati su energia e clima migliorando al contempo le disposizioni autorizzative ed investendo in nuove tecnologie, allora la capacità dell’energia eolica in Europa potrebbe aumentare da 88 GW a 277 GW entro il 2023. Al contrario, qualora dovesse confermarsi ed essere perseguito l’atteggiamento ambiguo e “poco ambizioso” con cui l’Europa s’è, nella sua quasi totalità di stati membri, rapportata al problema, l’aumento di cui sopra potrebbe non superare i 67 GW(leggi anche PNIEC 2030, sulle rinnovabili profondo gap) .

 

In ogni caso – continua il report – oltre i tre quarti delle nuove installazioni riguarderanno l’eolico onshore. A guidare la crescita in questo segmento saranno soprattutto Spagna, Svezia, Norvegia e Francia mentre ancora poco chiari appaiono i trend della Germania, i cui investimenti si sono dimostrati per il momento inferiori alle aspettative. Sul fronte degli impianti offshore, invece, il Regno Unito rappresenterà il 35% della crescita nei prossimi cinque anni, seguito da Paesi Bassi e Germania.

 

“L’energia eolica ha spiegato Giles Dickson, CEO di WindEuropedovrebbe crescere rapidamente se si considera tutto l’interesse dimostrato verso il fenomeno dei cambiamenti climatici, oltre al fatto che il vento è ad oggi il più economico strumento per la produzione di energia. Tuttavia, c’è una vera incertezza su quanto si espanderà nei prossimi cinque anni. Sta diventando sempre più difficile ottenere i permessi per i nuovi parchi eolici in molti paesi. Le reti e i mercati dell’energia non funzionano ancora come dovrebbero e molti governi semplicemente non hanno ancora deciso quanti impianti realizzare, come realizzarli e quando realizzarli. I piani nazionali per l’energia e il clima per il 2030 – ha avvertito Dickson – saranno cruciali per fare chiarezza in merito: se non sufficientemente ambiziosi, non raggiungeremo l’obiettivo del 32% di energie rinnovabili e tanto meno obiettivi più elevati”.