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Energia eolica: il 1° impianto dell’Arabia Saudita conferma i record

Rivelati i nomi dei vincitori della prima asta eolica saudita: Masdar ed EDF realizzeranno la centrale da 400 MW fornendo energia a un costo di 2,13 centesimi per kWh

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Il più grande impianto di energia eolica del Medio Oriente sarà anche quello con il più basso prezzo di vendita dell’elettricità

(Rinnovabili.it) – Saranno EDF Energies Nouvelles e Abu Dhabi Future Energy Company (Masdar) a realizzare il primo impianto di energia eolica su scala utility dell’Arabia Saudita. I nomi dei vincitori del nuovo progetto eolico Dumat Al Jandal sono stati annunciati in questi giorni, nonostante le offerte presentate fossero note fin da luglio 2018. Grazie ad un prezzo di appena 2,13 cent per kWh, il consorzio arabo francese ha battuto la concorrenza, segnando un record per questo tipo di impianti nel mercato mediorientale e in quello europeo. E firmando quindi un contratto ventennale di acquisto dell’elettricità prodotta (PPA) con la Saudi Power Procurement Company, una controllata di SEC (Saudi Electricity Company).

 

Il progetto in questione è un parco eolico da 400 MW e del valore di 500 milioni di dollari. A regime sarà in grado di soddisfare i consumi elettrici di 70.000 famiglie saudite, impiegando nella costruzione un migliaio di lavoratori. Il Dumat Al Jandal è stato scelto dal regno come sito d’installazione per il primo progetto saudita di energia eolica dopo gli studi di pre-sviluppo, secondo cui la produzione media annua dalla centrale dovrebbe essere di circa 1,4 TWh.

 

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L’asta è stata la seconda gara d’appalto emessa dal Ministero saudita dell’Energia e dell’Industria nell’ambito del programma nazionale per le rinnovabili e contribuisce direttamente all’ambizione del paese a sviluppare 9,5 GW di capacità verde nei prossimi quattro anni. “Il Regno dell’Arabia Saudita – ha dichiarato Mohamed Jameel Al Ramahi, Amministratore delegato di Masdarha definito una chiara strategia energetica per aumentare sostanzialmente la quota di energie rinnovabili nel suo mix energetico totale al 10% entro il 2023”.

 

Una mossa che guarda soprattutto alla diversificazione economica. Il regno, che brucia ancora circa 700.000 barili al giorno di petrolio per l’elettricità da maggio ad agosto (i mesi più caldi), sta promuovendo una serie di politiche ad hoc per frenare i consumi domestici di greggio al fine di aumentarne le esportazioni. Per questo motivo, dopo aver aumentato i prezzi della benzina dell’elettricità, il ministero dell’Energia e dell’industria è pronto a rilanciare sulle rinnovabili. Il ministro saudita Khalid Al Falih ha recentemente annunciato che la nazione investirà fino a 50 miliardi di dollari nel comparto delle green energy “Nei prossimi 10 anni svilupperemo a livello nazionale circa 60 GW di capacità rinnovabile di cui 40 GW saranno fotovoltaici, 3 GW di solare a concentrazione e 16 GW eolici”. Riyadh dovrebbe mettere all’asta almeno dodici progetti solo 2019.

 

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