(Rinnovabili.it) – L’eolico entra nell’era digitale. E lo fa con il nuovo progetto firmato da General Electric e battezzato, non a caso, Digital Wind Farm. Lanciata proprio in questi giorni, la Digital Wind Farm costituisce una sorta di ecosistema eolico dinamico, connesso ed adattabile, in cui ogni turbina è accoppiata alla rete dell “internet industriale” (Industrial Internet). Con questo termine, coniato dalla stessa GE, s’intende l’integrazione di una macchina fisica complessa, a una rete di sensori e a un software. L’Internet industriale riunisce settori quali l’apprendimento automatico, i big data, l’Internet delle cose o la comunicazione machine-to-machine.
Far convergere in questo ambito anche la tecnologia eolica, secondo la società, potrebbe aumentare la produzione di energia di un parco eolico fino al 20 per cento, portando vantaggi economici non da poco a tutta l’industria del vento. “Ogni business, tra cui il nostro – e ogni settore si sta trasformando grazie a tecnologie digitali più intelligenti, e le opportunità maggiori si trovano proprio nel settore energetico”, ha affermato Steve Bolze, Presidente e CEO di GE Power & Water. “La questione non è se prendere o meno questa strada … ma piuttosto di capire come ottenere il massimo dalla vostra trasformazione digitale”.
La Digital Wind Farm inizia con la produzione delle turbine stesse. GE utilizza un sistema digitale di modellazione che realizza fino a 20 diverse configurazioni di un aerogeneratore a seconda del luogo di destinazione, per poter valutare come ottenere la produzione di energia con l’efficienza maggiore in base all’ambiente circostante. Inoltre, ogni turbina, una volta istallata, sarà collegata a reti avanzate di sensori in grado di analizzare il lavoro in tempo reale, consentendo agli operatori di monitorare le prestazioni. I dati forniranno informazioni sulla temperatura, i disallineamenti o le vibrazioni che possono influenzare le prestazioni. GE sta già sperimentando il suo sistema in 4.000 unità, dimostrando di aver ottenuto in cambio un miglioramento fino al 20 per cento della redditività di ciascuna turbina.