La diffusione delle rinnovabili è una delle leve principali dell’evoluzione del mercato elettrico nazionale
(Rinnovabili.it) – La diffusione delle rinnovabili ed l’elettrificazione dei consumi sono i due cavalli da tiro (pigri) della decarbonizzazione elettrica italiana. I progressi nel campo non mancano, ma ad oggi appaiono ancora insufficienti a garantire gli obiettivi nazionali su clima ed energia del 2030. Nonostante ciò il mercato non ha perso fiducia. Questo il quadro che emerge dall’Electricity Market Report 2021, studio curato dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano e presentato questa mattina.
Il rapporto ricorda come la diffusione delle rinnovabili negli ultimi anni sia stata una delle leve principali dell’evoluzione del mercato elettrico nazionale. Attualmente l’Italia vanta una capacità installata di impianti alimentati a fer sopra i 56 GW, grazie soprattutto al fotovoltaico e all’eolico, arrivando a coprire il 38% della domanda elettrica nazionale. Di contro quella termoelettrica si è gradualmente ridotta passando dai 77 GW del 2012 ai 60 di oggi. Il 77% di questa capacità è rappresentata da impianti alimentati a gas naturale e per il 17% da impianti a carbone, che dovranno essere dismessi nel corso dei prossimi 5 anni.
Sul fronte elettrificazione dei consumi, il tasso si è invece mantenuto pressoché costante a circa il 20% nell’ultimo decennio. Mentre dall’inizio del 2021 si è assistito a una crescita pressoché continua del prezzo dell’energia, frutto anche della forte dipendenza del mercato elettrico italiano dal gas. Tuttavia, spiega commenta Simone Franzò, direttore dell’Osservatorio sull’Electricity Market dell’E&S Group, “le consistenti azioni di policy emanate a livello comunitario tra la fine del 2020 e il 2021 per favorire una ripresa economica sostenibile[…] hanno ridato slancio all’ottimismo degli operatori del settore sull’evoluzione del sistema elettrico italiano, ed energetico più in generale”.
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Rimane la necessita di accelerare sul tutta la linea. Al 2030 le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il 40% del mix energetico europeo, l’efficienza energetica sul consumo di energia finale dovrebbe salire al 36% (e al 39% quella sul consumo di energia primaria), ogni anno andrebbe riqualificato almeno il 3% della superficie complessiva degli edifici pubblici e le emissioni delle nuove auto andrebbero ridotte del 55% rispetto ai livelli del 2021, per poi diventare il 100% entro il 2035, quando sarà vietata la vendita di nuove auto termiche.