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Decreto rinnovabili: bandi il 20 luglio ma il tempo è agli sgoccioli

Dopo l'ok della Commissione Europea il DM è tornato nuovamente all’esame dei ministeri italiani competenti per l’emanazione, attesa a giorni

 

Decreto rinnovabili: bandi il 20 luglio ma il tempo è agli sgoccioli

 

(Rinnovabili.it) – Il decreto Rinnovabili doveva essere fatto e finito più di un anno fa. Sedici mesi per la precisione, un tempo in cui si è passati dal ritardo accademico ad una vera e propria corsa contro il tempo. A far pressione sul nuovo regime incentivante le fer elettriche non c’è solo un contatore oneri ad un passo dal tetto massimo di 5,8 miliardi di euro (l’ultimo aggiornamento del GSE dava un costo cumulato degli incentivi pari a circa 5,615 miliardi di euro). Il problema principale è nelle righe stesse del provvedimento: avrà valore fino alla fine del 2016.

 

Nonostante le pressioni del settore però il Decreto rinnovabili è ancora solo una bozza. Certo ora il testo può contare sul benestare dell’Unione europea che lo scorso 29 aprile, tramite il suo organo esecutivo, ha concluso la sua valutazione: la Commissione europea ha stabilito che il nuovo schema di incentivi è conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato. Il documento è così tornato nuovamente all’esame dei ministeri italiani competenti (Mise, Minambiente e Mipaaf) per l’emanazione.

Nell’attesa emergono alcune indiscrezioni su quelle che potrebbero essere le aggiunte dell’ultimo minuto. Secondo la bozza del DM consultata Public Policy, il testo indica il 20 luglio come la data in cui il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) dovrebbe pubblicare i due bandi per gli incentivi, ossia quello per l’iscrizione ai registri e quello per le aste. Nessuna novità sembra invece esserci per i contingenti di potenza messi a disposizione.

 

I grandi progetti con più di 5 MW di potenza installata parteciperanno a gare d’appalto specifiche per ciascuna tecnologia (PROCEDURE D’ASTA)

Per questi progetti sono messi a disposizione i seguenti contingenti di potenza:

  • Eolico onshore 800 MW
  • Eolico offshore 30 MW
  • Geotermoelettrico 20 MW
  • Solare Termodinamico 100 MW
  • Biomasse 50 MW

 

I progetti di media entità con potenza installata tra 0,5 MW e 5 MW saranno inseriti in un elenco specifico per ogni tecnologia e saranno sostenuti in base a priorità stabilite secondo determinati criteri (ISCRIZIONE AL REGISTRO)

Per questi progetti sono messi a disposizione i seguenti contingenti di potenza:

  • Eolico onshore 60 MW
  • Idroelettrico 80 MW
  • Geotermoelettrico 30 MW
  • Biomasse e biogas, gas di depurazione e gas di discarica e bioliquidi sostenibili 90 MW Oceanica (comprese maree e moto ondoso) 6 MW
  • Solare Termodinamico 20 MW

 

Rispetto alla bozza precedente tuttavia, per l’iscrizione al registro nel caso dell’idroelettrico verrà data priorità agli impianti di potenza nominale fino a 50 kW, la cui soglia passa a 250 kW se realizzati su canali o condotte esistenti senza incremento di portata derivata, nel caso utilizzino acque di restituzioni o di scarico, oppure che impieghino  il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale. Questi – stando alle indiscrezioni trapelate – saranno gli unici bandi.