Rinnovabili

Decommissioning degli impianti eolici, al lavoro su standard europei

 

Decommissioning degli impianti eolici
(CC0 1.0)

Il decommissioning degli impianti eolici europei richiede un’armonizzazione delle norme nazionali

(Rinnovabili.it) – Standard comuni per il decommissioning degli impianti eolici che garantiscano processi efficienti in termini di costi e risorse. Questo il nuovo compito che si è data WindEurope, l’associazione europea dell’energia del vento. L’ente ha, infatti, lanciato in questi giorni una nuova Task Force con il compito di definire un approccio più sostenibile e circolare alla disattivazione delle turbine eoliche.

Come ogni bene o prodotto sul mercato, anche le wind farm hanno un ciclo di vita, articolato in questo caso in realizzazione e collegamento alla rete (commissioning), esercizio, smantellamento delle turbine e ripristino dei luoghi (decomissioning). Se nei primi anni del boom eolico l’attenzione era tutta concentrata sulle prime due fasi, oggi le operazioni legate al decommissioning degli impianti stanno assumendo una nuova rilevanza. Sempre più aerogeneratori di prima generazione si avvicinano alla fine del loro ciclo di vita operativoStime della stessa WindEurope parlano 22 GW eolici, che nei prossimi 4 anni termineranno il loro corso. La maggior parte di questa capacità avrà un’estensione della vita, ma quasi 2 GW saranno completamente dismessi. Creando una serie di sfide, a partire della tecnologia di riciclo delle pale.

Leggi anche Pale eoliche, come trasformare i rifiuti in nuove risorse

Ecco perché l’associazione sta intensificando i suoi sforzi verso uno standard europeo per il decommissioning degli impianti eolici. I membri della Task Force lavorano anche per definire un nuovo approccio sull’intera catena di approvvigionamento. E stanno redigendo  raccomandazioni pratiche per la Commissione elettrotecnica internazionale (IEC), affinché essa utilizzo questi input per definire i criteri tecnici globali per il riciclo delle turbine eoliche.

L’obiettivo è raggiungere uno standard internazionale di decommissioning, che sia sostenibile, circolare e in grado di rimpiazzare le specifiche normative nazionali. Soprattutto nelle regioni frontaliere, infatti, le società specializzate trarrebbero beneficio da norme armonizzate. Il gruppo presenterà i risultati del suo lavoro a novembre, in occasione dell’EoLIS 2020.

Leggi anche Turbine eoliche a rifiuti zero, l’obiettivo Vestas per il 2040

Exit mobile version