La nuova Task Force di WindEurope definirà i criteri più sostenibili per lo smantellamento e la disattivazione delle turbine eoliche. A novembre 2020 il primo documento di raccomandazioni pratiche
Il decommissioning degli impianti eolici europei richiede un’armonizzazione delle norme nazionali
(Rinnovabili.it) – Standard comuni per il decommissioning degli impianti eolici che garantiscano processi efficienti in termini di costi e risorse. Questo il nuovo compito che si è data WindEurope, l’associazione europea dell’energia del vento. L’ente ha, infatti, lanciato in questi giorni una nuova Task Force con il compito di definire un approccio più sostenibile e circolare alla disattivazione delle turbine eoliche.
Come ogni bene o prodotto sul mercato, anche le wind farm hanno un ciclo di vita, articolato in questo caso in realizzazione e collegamento alla rete (commissioning), esercizio, smantellamento delle turbine e ripristino dei luoghi (decomissioning). Se nei primi anni del boom eolico l’attenzione era tutta concentrata sulle prime due fasi, oggi le operazioni legate al decommissioning degli impianti stanno assumendo una nuova rilevanza. Sempre più aerogeneratori di prima generazione si avvicinano alla fine del loro ciclo di vita operativo. Stime della stessa WindEurope parlano 22 GW eolici, che nei prossimi 4 anni termineranno il loro corso. La maggior parte di questa capacità avrà un’estensione della vita, ma quasi 2 GW saranno completamente dismessi. Creando una serie di sfide, a partire della tecnologia di riciclo delle pale.
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Ecco perché l’associazione sta intensificando i suoi sforzi verso uno standard europeo per il decommissioning degli impianti eolici. I membri della Task Force lavorano anche per definire un nuovo approccio sull’intera catena di approvvigionamento. E stanno redigendo raccomandazioni pratiche per la Commissione elettrotecnica internazionale (IEC), affinché essa utilizzo questi input per definire i criteri tecnici globali per il riciclo delle turbine eoliche.
L’obiettivo è raggiungere uno standard internazionale di decommissioning, che sia sostenibile, circolare e in grado di rimpiazzare le specifiche normative nazionali. Soprattutto nelle regioni frontaliere, infatti, le società specializzate trarrebbero beneficio da norme armonizzate. Il gruppo presenterà i risultati del suo lavoro a novembre, in occasione dell’EoLIS 2020.
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