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Dazi Ue sull’acciaio, quali ripercussioni sulle rinnovabili?

Le politiche protezioniste potrebbero danneggiare l’industria del vento europea che oggi avverte “Il prezzo dell'energia eolica aumenterà”

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Secondo WindEurope le tariffe sull’acciaio importato potrebbero aumentare del 18% al prezzo degli aerogeneratori

(Rinnovabili.it) – “Se dobbiamo pagare dei dazi sulle nostre importazioni di acciaio, il prezzo dell’energia eolica aumenterà”. Questo l’avvertimento che l’industria del vento europea ha lanciato all’indirizzo degli Stati membri. I Ventisette si troveranno oggi a discutere la proposta di revisione delle misure protettive imposte sul settore siderurgico comunitario; la decisione finale, come è facile intuire, farà sentire i suoi effetti anche su tutti quei comparti dell’economia UE legati all’acciaio. Per comprendere a pieno la questione è necessario però compiere qualche passo indietro.

 

A luglio 2018 la Commissione europea ha annunciato l’applicazione di tariffe temporanee del 25% sull’import di 23 categorie di prodotti in acciaio, giustificandosi con la necessità di prevenire le conseguenze negative di misure analoghe imposte dall’amministrazione Trump a marzo 2018. “I dazi USA sui prodotti siderurgici inducono una riconversione produttiva, che può portare gravi danni al settore metallurgico e ai lavoratori del settore in Europa”, spiegava questa estate il commissario europeo per il Commercio Cecilia Malmström. “Non abbiamo altra scelta che introdurre misure temporanee a tutela del settore contro eccessive importazioni”.

 

I dazi europei sono stati concepiti come un contingente tariffario globale. Ciò significa che le tariffe vengono applicati solo una volta superati volumi di importazione predefiniti e calcolati sulla media degli ultimi tre anni. La revisione che gli Stati membri si apprestano a discutere prevede di aumentare tali volumi del 5% l’anno fino al 2021.

Per WindEurope, l’associazione che rappresenta i produttori eolici europei, la percentuale è troppo bassa e potrebbe danneggiare il settore delle rinnovabili. Spiega il ceo dell’associazione, Giles Dickson: “È positivo che la Commissione abbia optato per un aumento annuale dei volumi dell’import. Ma il 5% è molto basso: prevediamo che solo la domanda proveniente dal settore energetico offshore aumenterà del 36% nel 2019. Non è nell’interesse di nessuno che l’accesso ai volumi d’acciaio si trasformi in una lotta per le materie prime”.

 

Per WindEurope una delle prime conseguenze sarà l’aumento del costo dell’energia eolica, dal momento che l’acciaio costituisce oltre la metà del materiale utilizzato nella produzione di turbine. “Le tariffe potrebbero aggiungere il 18% al prezzo degli aerogeneratori e ciò compenserebbe le riduzioni dei costi che abbiamo raggiunto negli ultimi anni – ha aggiunto Dickson – E metterebbe i produttori di turbine europei in svantaggio rispetto ai concorrenti cinesi che riforniscono l’acciaio nazionale a prezzi molto più bassi. Chiediamo ai paesi europei e alla Commissione di concordare un tasso annuale di aumento più elevato”.