Rinnovabili

Dalla Scozia la turbina off-shore con eliporto

(Rinnovabili.it) – La Scozia ha fissato un ambizioso obiettivo in tema di rinnovabili: ottenere, entro il 2020, il 100% della propria energia da fonti alternative. Per raggiungere il lodevole traguardo, il Paese intende puntare soprattutto sulla potenzialità delle proprie coste; la favorevole posizione geografica rende, infatti, le acque scozzesi una risorsa ideale e potenzialmente illimitata per lo sfruttamento di onde, maree e venti. Nonostante ad oggi la Scozia detenga circa il 25 per cento della produzione legata a eolico offshore e forza mareomotrice dell’intera Europa, le relative tecnologie si trovano ancora di fronte a diverse sfide tecniche e finanziarie. Per la società olandese 2-B Energy una delle sfide odierne è rappresentata dal fatto che molti design di turbine off-shore si basano attualmente su una tecnologia studiata e progettata per gli impianti a terra, dove sussistono vincoli e condizioni ambientali profondamente diversi. Ed ecco perché l’azienda ha deciso di tentare un nuovo approccio progettuale, disegnando una turbina da 6 MW bielica unica nel suo genere.

Perché due pale sarebbero di meglio di tre? Secondo 2-B Energy un minor numero di pale comporta minori cablaggi e dunque minor numero di riparazioni senza inficiare le prestazioni del dispositivo. Ed è proprio l’aspetto della manutenzione quello che sta più a cuore ai progettisti; la nuova turbina dispone, infatti, alla sua sommità di una pista per elicotteri, rispondendo così ad una delle sfide più difficili associate parchi eolici offshore: l’accessibilità. Il Ministro scozzese dell’energia Fergus Ewing ha annunciato questa settimana l’approvazione da parte del governo dei piani di costruzione della 2-B Energy. La società istallerà la propria innovativa turbina prima 20 metri a largo della costa di Methil nel Fife.

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