(Rinnovabili.it) – Turbine eoliche off-shore che galleggiano dolcemente in acque fino a oggi inaccessibili, ma dotate di enormi risorse di vento. È quanto sta succedendo in un cantiere navale a circa 200 miglia dalle coste del Portogallo, dove dal mese scorso si sta testando l’installazione di una turbina da 2 MW di potenza, semplicemente ancorata su una piattaforma galleggiante. Il prototipo, battezzato Wind Flow, è costato 30 milioni di euro e dovrà superare un anno di test prima di arrivare alla fase operativa, in cui saranno ottimizzate le prestazioni per ottenere i massimi rendimenti. In pratica, a differenza dei grandi costruttori di turbine, impegnati a mettere a punto costose fondamenta capaci di resistere a grandi tempeste, i brevettatori del Wind Flow stano invece puntando sulla definizione di strutture galleggianti capaci di stabilizzare la turbina e ridurne al minimo il movimento: quando il vento cambia direzione, infatti, un sistema di zavorre e pompe d’acqua ricolloca correttamente la turbina per ottimizzarne le prestazioni. Enormi le prospettive aperte da queste nuove installazioni. Dalla Norvegia al Giappone, i produttori di turbine potranno quindi concepire macchine capaci di essere ormeggiate anche nei mari più profondi. Il Giappone, per esempio, ha intenzione di costruire un parco eolico galleggiante pilota, composto da sei turbine da 2 MW ciascuna, il cui costo si aggira tra i 10 e i 20 miliardi di yen: finite di testare nel 2016, i giapponesi procederanno con l’installazione di 80 turbine eoliche galleggianti al largo di Fukushima, il luogo del disastroso incidente nucleare, che prevedono di completare entro il 2020.