Aumenta l’interesse per il finanziamento collettivo sul fronte delle energie rinnovabili. Un nuovo documento affronta nodi e soluzioni per l’Europa
Crowdfunding e rinnovabili: energia pulita a portata dei cittadini
(Rinnovabili.it) – L’energia pulita ha finalmente sconfinato dai tradizionali business plan, accorciando le distanze con cittadini e comunità. Un numero sempre maggiore di persone nel mondo sta oggi investendo direttamente in grandi progetti fotovoltaici o eolici grazie a nuovi strumenti come il finanziamento collettivo e le consorzi energetici. Lo hanno dimostrato bene le prime aste eoliche a terra della Germania, dove la maggior parte del contingente in gara è stato vinto dai “community project”, cooperative di consumatori impegnati a realizzare impianti di comunità. Uno dei sistemi più felici per finanziare la democratizzazione dell’energia pulita risulta essere il matrimonio tra crowdfunding e rinnovabili.
Una soluzione relativamente nuova, il cui appeal sta crescendo sia per la maggiore sensibilizzazione dei cittadini che per le cambiate condizioni di supporto alle green energy occidentali. La formula su cui si basano può essere:
- il “lendig”, ossia un prestito a interesse fisso. E’ il sistema attualmente più diffuso.
- l“equity”, nella quale gli investitori entrano nel capitale sociale di una società, condividendo in tal modo il “rischio d’impresa” con il socio o i soci già esistenti e partecipando agli utili (l’Italia è il primo Paese ad essersi dotato di una disciplina specifica per l’equity crowdfunding).
- un sistema a donazioni, come nella più classica versione di finanziamento collettivo.
- sistemi ibridi che mixino diversi fattori.
Le piattaforme di crowdfunding energetico
In uno studio del 2016, Chiara Candelise, ricercatrice presso l’Università Bocconi e il London Imperial College, ha messo in luce l’esistenza di 29 piattaforme di finanziamento collettivo per le rinnovabili, attive in tutto il mondo e di altre 13 in fase di progettazione. La maggior parte sono negli Stati Uniti, seguite da Germania (6), Regno Unito (5) e Paesi Bassi (4). La stessa Candelise è co-fondatrice della piattaforma Ecomill, primo progetto di crowdfunding energetico italiano che dovrebbe entrare quest’anno in operatività.
Le più “in movimento” sembrano oggi quelle UK. Basti pensare alla celebre Abundance, nata nel 2011 per permettere di finanziare energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica e impianti di digestione anaerobica. Un sistema di investimenti a lungo termine (20-25 anni) che ha raccolto finora oltre 17,7 milioni di sterline distribuiti in 17 progetti, con un ritorno di 1,47 milioni per gli investitori.
Come migliorare il sistema?
Abundance, assieme ad altre tre piattaforme europee operanti nell’ambito del crowdfunding e rinnovabili (Green Crowding, Lumo e OnePlanet Crowd) ha preso parte alla redazione di rapporto di raccomandazioni politiche per migliorare il quadro normativo e di mercato al fine di promuovere gli investimenti nelle’energia pulita europea. Si legge sul sito di CrowdFundRES, l’iniziativa europea che ha messo nero su bianco queste raccomandazioni: “Il rapido sviluppo del crowdfunding in Europa ha attirato l’interesse della Commissione europea e del Parlamento europeo su questa forma di finanziamento relativamente nuova. In questo contesto di trasformazione del mercato e della politica” sono state individuate e discusse “le principali sfide e le problematiche per lo sviluppo del crowdfunding dei progetti di energia rinnovabile”.
Molte delle raccomandazioni riguardano la necessità di un approccio normativo coerente e armonizzato in tutte le nazioni europee. In particolare per quanto riguarda la politica nell’ambito dell’Unione dell’energia e dell’Unione dei mercati dei capitali (CMU). Si sottolinea anche la necessità di promuovere il concetto di finanziamento collettivo e di sensibilizzare gli investitori al dettaglio e gli sviluppatori di progetti verdi riguardo ai vantaggi del sistema e ai modi in cui può essere utilizzato per supportare tali progetti.