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Eolico offshore, come ottimizzare i costi O&M?

Il progetto Romeo sta sviluppando nuovi strumenti in grado di ridurre l'incidenza di guasti dei componenti e della manutenzione non pianificata aumentando l'affidabilità delle turbine

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I parchi eolici tedeschi e britannici faranno da test al nuovo strumento “taglia costi O&M”

(Rinnovabili.it) – L’energia eolica offshore sta divenendo sempre più competitiva nel mercato europeo. Solo nel 2018 il Vecchio continente ha installato in mare 409 turbine, appartenenti a 18 progetti, grazie al miglioramento tecnologico e a un LCOE sempre più basso (leggi anche La capacita eolica offshore dell’Europa supera i 18 GW). Alcune sfide del settore, tuttavia, devono ancora essere risolte, a cominciare dagli alti costi O&M (Operation and Maintenance).

Questa voce racchiude la spesa per tutte le necessarie attività di monitoraggio e manutenzione dell’impianto e per l’eolico offshore può rappresentare fino al 30% del costo totale del ciclo di vita. Il progetto europeo ROMEO sta tentando di dare una sforbiciata a questa percentuale per aumentare ulteriormente la competitività del settore.

 

Sotto il coordinamento di Iberdrola Renovables Energia e con un budget di 16 milioni di euro, 12 partner provenienti da 7 Paesi europei stanno sviluppando nuovi strumenti, dedicati agli operatori eolici, per la gestione e analisi delle informazioni di Operation and Maintenance. L’obiettivo è creare un sistema avanzato in grado di rilevare guasti chiave nei componenti principali delle turbine eoliche e modelli di diagnostica in grado di anticipare i guasti e ridurre al minimo i tempi di fermo.

L’elemento clou del progetto è una piattaforma interoperabile basata su cloud e IoT (internet delle cose): fornirà agli operatori dati in tempo reale sui principali elementi eolici in condizioni di piena operatività, massimizzando la durata delle turbine e minimizzando i costi O&M.

 

Il consorzio che gestisce ROMEO è pronto ad entrare nella terza fase dell’iniziativa, ossia sperimentare in un ambiente reale il nuovo sistema. A partire dal 2020 la tecnologia sarà testata su tre parchi eolici offshore europei: un sito pilota tedesco nel Mar Baltico (350 MW per 70 turbine) e due strutture britanniche nel Mare del Nord.

“I modelli e gli strumenti che stiamo sviluppando saranno testati … a partire dalla metà del 2020”, ha riferito Cesar Yanes, coordinatore del progetto per Iberdrola Renovables Energía, in un’intervista pubblicata da Offshore Wind Journal. “I progetti pilota ci mostreranno quanto siamo riusciti ad ottenere e ci permetteranno di testare il monitoraggio dei componenti della turbina come il cuscinetto del cambio, il trasformatore e la sottostruttura dell’aerogeneratore”. Il progetto presentaerà i risultati finali nel 2022.