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C’è vento per tutti

(Rinnovabili.it) – C’è abbastanza vento da soddisfare la domanda mondiale di energia. Turbine atmosferiche che convertono i venti più stabili e quelli più veloci di alta quota, dice lo studio, sarebbero in grado di generare molta più energia rispetto all’eolico offshore e onshore messi insieme.

La nuova indagine condotta dai ricercatori della Carnegie esamina infatti i valori della quantità di energia che potrebbe essere prodotta catturando i venti tenendo conto anche degli effetti che lo sfruttamento dei venti di alta quota potrebbe avere sul clima. Guidati da Kate Marvel del Lawrence Livermore National Laboratory, il team ha utilizzato dei modelli per quantificare il volume dell’energia che può essere generata sia dai venti di superficie che dai venti atmosferici.

Lo studio ha cercato di valutarne le potenzialità energetiche senza tenere conto dei limiti economici né di quelli tecnici, ma focalizzandosi invece sulle limitazioni geofisiche.

Dalle ricerche si evince che le turbine creano una sorta di resistenza che frena l’intensità dei venti ma all’aumentare del numero di rotori aumenta anche la quantità di elettricità generata anche se, hanno concluso gli esperti, un numero troppo elevato di rotori in un’unica area può portare ad un rallentamento tale da frenare la produzione elettrica. Uno degli obiettivi dello studio infatti è cercare i punti di massima produzione eolica in modo da sfruttare al meglio la fonte. Utilizzando i modelli predefiniti, il team è stato in grado di determinare che si potrebbe arrivare ad ottenere 400 TW di potenza dai venti di superficie e 1.800 TW dai venti di atmosfera.

Per quanto riguarda invece l’impatto dello sfruttamento dei venti d’alta quota sul clima la ricerca ha evidenziato come, fino a quando le istallazioni saranno sparse e non raggruppate in singole aree, gli effetti sul clima saranno pressoché nulli. A livello della domanda globale di energia invece le turbine eoliche potrebbero influenzare la temperatura della superficie di circa 0,1 gradi Celsius e incidere sulle precipitazioni di circa l’1%.

Nel complesso, l’impatto ambientale non sarebbe quindi sostanziale. “Guardando il quadro generale è più probabile che i fattori economici, tecnologici o politici determineranno la crescita di energia eolica in tutto il mondo, piuttosto che limiti geofisici”, ha detto Caldeira.

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