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Carta Europea dell’Eolico: l’impegno di 24 paesi, Italia compresa

Carta Europea dell'Eolico
Kadri Simson, Maroš Šefčovič, Wopke Hoekstra. Foto di Claudio Centonze. Copyright: European Union, 2023.

 La carta europea dell’Eolico ha ricevuto il sostegno di oltre 300 aziende

(Rinnovabili.it) – Una visione condivisa per sostenere la diffusione dell’energia eolica in Europa, ma soprattutto un impegno formale da parte dei Governi nazionali a portare avanti le azioni del Wind Power Package. Questo ciò che rappresenta la firma della Carta europea dell’Eolico (European Wind Charter), l’atto siglato ieri dai ministri dell’energia di 24 paesi UE, Italia compresa e sostenuto da oltre 300 aziende del settore.

L’adesione così numerosa di Stati membri e amministratori delegati del settore dell’energia eolica alla Carta dell’energia conferma la determinazione collettiva dell’UE ad avere un’industria eolica europea forte e robusta”, ha commentato la commissaria all’Energia Kadri Simson. “Gli Stati membri e i rappresentanti industriali stanno sottoscrivendo impegni volontari per allineare tutte le nostre azioni e attuare rapidamente il Piano d’azione per l’energia eolica. È come un patto di reciproca rassicurazione, per renderci più forti, più efficaci e, in definitiva, creare le migliori condizioni possibili per l’industria eolica europea. Credo che questo sia solo l’inizio”.

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Carta Europea dell’Eolico, cos’è?

Nata con l’obiettivo di allineare e attuare rapidamente le azioni della Commissione e dei firmatari, la Carta europeo dell’Eolico riporta precisi impegni. A cominciare da quelli per attuare urgentemente modifiche alla progettazione delle aste e alle autorizzazioni degli impianti. Nel dettaglio, lato permessi e iter burocratici i paesi promettono una rapida attuazione delle norme di semplificazione previste dalla nuova direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) e una nuova spinta per implementare l’IT necessario per la digitalizzazione dei processi di autorizzazione.

 A livello delle aste gli Stati membri promettono di far maggiore uso di criteri di prequalificazione in settori critici, come la sicurezza informatica, per alzare il livello di qualità con cui vengono fabbricate le turbine in Europa. Garantiranno inoltre che i prezzi d’asta siano indicizzati per riflettere gli aumenti dei costi di produzione. E si impegneranno inoltre a migliorare la visibilità a lungo termine pubblicando programmi d’asta chiari e piani decennali per l’espansione dell’energia eolica. Compresa una prospettiva al 2040.

Per contribuire a sbloccare gli investimenti nella catena del valore dell’energia eolica in Europa, i paesi firmatari faranno pieno uso della flessibilità prevista dalle norme rivedute sugli aiuti di Stato dell’UE. Queste consentono ai governi di coprire una certa percentuale dei costi totali, ad esempio un investimento in un nuovo stabilimento per la produzione di componenti di turbine eoliche. “Vogliamo che l’industria eolica europea sia la nostra storia di successo comune“, ha aggiunto Simson. “Possiamo – e dobbiamo – portare avanti questa Carta e discutere con le parti sociali come questi impegni possano funzionare al meglio per la nostra economia e società”.

Gli impegni eolici di 21 Stati membri

Nella stessa occasione, 21 Paesi Ue hanno presentato i propri impegni di sviluppo per il periodo 2024-2026 come richiesto dal Pacchetto Eolico della Commissione. Gli sforzi nazionali dimostrano la volontà degli Stati membri ad accelerare e intensificare la diffusione dell’energia del vento, sia onshore che offshore. E sebbene si tratti di impegni volontari, senza status legale, forniscono una panoramica chiara e credibile dello sviluppo del comparto nei prossimi anni. In questo caso c’è chi in punta in alto come la Germania che scommette su 15 GW eolici a terra entro il 2026, o i Paesi Bassi con 13 GW (on shore ed offshore) per la stessa data e chi promette numeri più contenuti. L’Italia, si legge nel documento, punterà su una capacità eolica aggiuntiva di 2,1 GW, installata a terra. “Per quanto riguarda la capacità eolica installata offshore prevista, stimiamo di installare 2,1 GW entro il 2030 a partire dal 2025“.

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