Le regioni desertiche contribuiranno all'obiettivo energetico nazionale 2030, ospitando quasi la metà dei nuovi impianti eolici e solari previsti per la fine del decennio
Nuova capacità rinnovabile nel Gobi e nelle regioni desertiche del nord
(Rinnovabili.it) – Quando si parla di Cina ed energia, i numeri che emergono sono sempre memorabili. Una regola non smentita dall’ultimo annuncio della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Repubblica popolare cinese (NDRC), agenzia di gestione macroeconomica sotto il Consiglio di Stato. L’ente di pianificazione ha fatto sapere che il Paese metterà a disposizione le sue regioni desertiche per realizzare 450 GW di nuova capacità rinnovabile.
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Nel dettaglio, impianti eolici e solari che dovrebbero contribuire all’obiettivo governativo 2030 di installare 1.200 GW di energia pulita entro la fine del decennio. “La Cina costruirà la più grande capacità di generazione di energia solare ed eolica nella storia del Gobi e del deserto”, ha affermato He Lifeng, il direttore della NDRC, a margine del Congresso Nazionale del Popolo.
In realtà l’interesse verso le regioni desertiche, Gobi in primis, non è cosa nuova. Attualmente il Paese può contare già su 100 GW fotovoltaici in fase di costruzione in queste aree.
Il piano di sviluppo era stato reso noto dalla National Energy Administration (NEA) – il panificatore energetico – nelle linee guida pubblicate all’inizio di febbraio. Il documento delineava una tabella di marcia “più chiara” sugli sforzi della nazione per decarbonizzare il suo sistema energetico. Compresa la localizzazione della nuova capacità rinnovabile, lo sviluppo di un “nuovo tipo di sistema elettrico” e l’istituzione di un meccanismo per garantire gli approvvigionamenti. Migliorando anche gli incentivi e i meccanismi di mercato, e aprendo le porte ad una sorta di prime comunità energetiche rinnovabili.
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Ma le nuove ambizioni verdi non devono trarre in inganno. Il carbone resterà centrale nelle politiche nazionali ancora per molto. La State Grid Corporation prevede che saranno necessari altri 150 GW di energia a carbone da qui al 2025 anche se, le linee guida del NEA danno priorità all’uso “pulito” ed “efficiente” dei combustibili fossili rispetto agli impianti più vecchi ed inefficienti.